E’ sempre più difficile essere un disabile ad Orta Nova. La situazione del comune capofila dei Cinque Reali Siti rientra in un andamento piuttosto negativo che caratterizza tutto il sud Italia, marcatamente i piccoli centri per i quali è sempre più difficile dotarsi delle misure volte a garantire l’accessibilità ai luoghi pubblici, ai soggetti con difficoltà motorie e problemi di mobilità.

Il tema delle barriere architettoniche, negli ultimi anni, si è diffuso in maniera capillare sulle agende del dibattito politico, ma ad Orta Nova, a parte alcuni isolati proclami, non è ancora stato approfondito, nonostante il numero di soggetti diversamente abili, secondo le stime, sia sensibilmente in aumento.  Tutte le criticità di una città che non è ancora “a portata di carrozzina”, sono riemerse in settimana, all’indomani dell’ultimo comizio di Lorenzo Annese, durante il quale lo stesso consigliere di minoranza ha denunciato uno spiacevole episodio che lo ha riguardato da vicino.

“C’è un signore disabile di Orta Nova – ha spiegato Annese – che più volte ha rimproverato sia me che esponenti della maggioranza. La prima volta mi fece presente la sua situazione con molto garbo, ma la seconda volta mi ha ripreso in maniera vigorosa perché non riusciva ad entrare in chiesa in occasione della festività del Santo Patrono”.

Al centro della protesta di questa persona disabile, l’attuale situazione della Chiesa della BMV dell’Addolorata, dopo i recenti lavori di sistemazione che hanno riguardato la piazza antistante e il vicino Largo Ex Gesuitico. Nonostante la pregevole fattura dei lavori, non sono state previste delle rampe per permettere l’accesso di carrozzine all’interno della Chiesa Madre ortese, frequentatissima soprattutto in occasione dei festeggiamenti cittadini.

“Non voglio speculare su queste storie – ha detto dal palco Annese – ma mi sono recato più volte presso gli uffici competenti senza ottenere alcun risultato. Ho parlato anche con il parroco, Don Giacomo Cirulli, e mi ha riferito che non è di sua competenza prendere provvedimenti, anche se ha a cuore la questione”.

Di mezzo, nella questione specifica della Chiesa, ci sarebbero i vincoli individuati dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, visto che l’area è di particolare rilevanza storica ed architettonica. Questa la motivazione addotta dagli amministratori, sull’impossibilità di individuare una repentina soluzione.

12670845_1154586157900053_2087331910038737150_nLe criticità di percorrenza sollevate dagli stessi disabili, riguardano anche altre zone, sulle quali non pende alcun vincolo se non quello generato dalla scelleratezza umana. Negli scorsi giorni, si è diffusa sui Social Network, un’immagine di un ragazzo che con il suo scooter elettrico di assistenza motoria, non riusciva a percorre il marciapiede pedonale di Piazza Pietro Nenni a causa della fitta disposizione di alcune sedie e tavolini di proprietà di un locale. L’immagine ha subito fatto il giro del web, attirando numerosi commenti indignati. Un’altra difficoltà di questo tipo è stata registrata nella moderna zona PIP (in foto) di Orta Nova, ormai prossima alla consegna. Sulle banchine che separano i lotti di insediamento produttivo sono stati predisposti degli scivoli per l’accesso delle sedie a rotelle, anche se lungo la pavimentazione la percorrenza è impedita da ampie fioriere che occupano gran parte dello spazio a disposizione.

A margine di questi evidenti errori, perlopiù incorsi in zone del tutto moderne e di recente fattura, ci sarebbe anche l’incessante inciviltà dei guidatori di autovetture, che puntualmente occludono le vie di fuga per disabili, soprattutto nei pressi della fontana di Piazza Pietro Nenni. A fronte di tutto questo concatenarsi di situazioni, i tanti portatori di handicap chiedono spiegazioni, mentre sul fronte della politica nessuno sembra seriamente intenzionato a prendere a cuore la loro causa.

 

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