Ventiquattro anni fa la strage di via D’Amelio a Palermo: era il 19 luglio del 1992, persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino, impegnato nella lotta contro Cosa Nostra, e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Oggi, nella sezione di via Stornarella, l’Aps “Orta Nova che Vorrei” ha ricordato il tragico evento che segnò una tardiva e colpevole presa di coscienza sulla grandezza dell’egemonia mafiosa in Italia.
Dopo una breve introduzione sul ruolo del pool antimafia nei primi anni ’90, curata da Gianluca Di Giovine, è stato proiettato un toccante filmato dell’ultimo discorso pubblico di Borsellino. Il magistrato che da lì a qualche giorno sarebbe stato assassinato, racconta con mirabile sincerità e senso delle dovere tutte le sue verità sui “giorni di Giuda” e sulle vicende che “avevano ammazzato Falcone già prima della Strage di Capaci”.
“Connivenza dello Stato e degli organi di giustizia, dinamiche sulle quali mai nessuno potrà fare realmente luce, ma comunque oggi è importante ricordare per fare tesoro delle esperienze del passato” – ha sottolineato Di Giovine prima della videoproiezione.