Nell’ultimo consiglio comunale di Orta Nova, si è discusso anche della funzionalità del Centro Comunale di Raccolta dei rifiuti ingombranti situato in via Dipergola, lo stesso che ormai da molti mesi risulta essere chiuso. A causa di questa mancanza, i cittadini più “premurosi” si prendono la briga di trasportare i loro rifiuti di grosse dimensioni davanti ai cancelli del centro che attualmente non vede operare alcun addetto della SIA.

E’ stato il consigliere d’opposizione Lorenzo Annese a chiedere ragguagli sulla situazione del CCR che grava inevitabilmente sulla pulizia delle aree ecologiche presenti in città.

“Le aree di raccolta sono ferme al palo, vorremmo sapere quando si potrà tornare a contare sui depositi che sono nella disponibilità del Comune di Orta Nova”.

Ad Annese ha risposto il vicesindaco con delega all’ambiente, Laura Spinelli.

“Il CCR non è stato chiuso per nostra volontà – spiega – ma perché vi erano dei lavori da eseguire per il rifacimento e l’adeguamento della struttura. Questi lavori sono stati finanziati dalla Regione Puglia con la cooperazione di SIA, poiché SIA ha la delega alla gestione del centro. Adesso risulta essere ancora chiuso perché non è ancora stato rilasciato il certificato di agibilità”.

Ma i certificati di agibilità devono essere rilasciati dai tecnici incaricati dal Comune che, così come ha sottolineato la Spinelli, hanno ricevuto la documentazione della conclusione dei lavori soltanto ad inizio dicembre.

“Adesso l’ufficio si occuperà di questi verbali, per valutare i lavori svolti e per dare l’agibilità del centro” conclude la Spinelli.

Il problema del corretto smaltimento dei rifiuti ingombranti, in realtà, è condiviso con tutti gli altri centri sotto a gestione della medesima azienda consorziata. A Stornarella, addirittura, negli scorsi mesi, l’amministrazione ha fatto installare un impianto di videosorveglianza nei pressi della vecchia discarica comunale dove quotidianamente i cittadini si recavano a depositare divani, televisori ed altri rifiuti di grandi dimensioni. Addirittura, anche dopo l’installazione delle telecamere, furono pizzicati alcuni ignari cittadini che con furgoni e camion rilasciavano i loro scarti industriali di grossa taglia. Evidentemente, a livello di Consorzio, manca un’informazione tale da rendere più semplice e accessibile questo servizio che dopo i fatti di Roma, i frigoriferi e la Raggi ha fatto comprendere la sua importanza anche su scala nazionale.

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