In via sperimentale, si è tenuto il primo confronto pubblico tra i rappresentanti del terzo settore e l’amministrazione comunale di Orta Nova. Nell’aula “Saverio Zampini” della casa comunale, lo scorso sabato, alla presenza del sindaco Tarantino e degli assessori Paglialonga e Di Stasio, si sono poste le basi per un futuro dialogo improntato sulla sinergia tra gli attori attivi del volontariato locale al servizio di una comunità che può contare – sulla carta – su oltre 70 espressioni associative.

Eppure delle varie associazioni, parrocchie ed enti di promozione sociale/culturale erano presenti soltanto una dozzina di rappresentanti al punto che è stata avanzata la proposta di depennare dal registro delle associazioni quelle che si dichiarano tali soltanto per curare interessi particolari, che non presenziano alle occasioni pubbliche e che non organizzano alcunché in favore della comunità.Questa proposta è stata generalmente condivisa da tutti, ma la finalità dell’incontro (al quale ne seguirà un altro in programma il 4 febbraio) è stata quella di creare una rete tra enti che troppo spesso agiscono in modo isolato.

“Abbiamo proposto la creazione di una consulta culturale mettendo a disposizione anche una stanza all’interno del Palazzo Ex Gesuitico” – spiega Alessandro Paglialonga, delegato agli affari generali del Comune di Orta Nova.“In questa sede le associazioni si potranno incontrare per programmare gli eventi e per coordinarsi tra loro eleggendo un portavoce che si possa relazionare con l’Ente”.

Condiviso quest’altro passaggio importante, è stato lasciato lo spazio agli interventi degli operatori del terzo settore, i quali hanno sottolineato il problema della gratuità del volontariato che spesso, anche a fronte di eventi onerosi, non ha avuto la possibilità di ottenere dal Comune nemmeno dei rimborsi spese o altre forme di compensazione.

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