Per una piccola comunità, come quella di Orta Nova, le pietre miliari lungo la strada della storia sono inevitabilmente rappresentate dalla tradizione religiosa e dai racconti costruiti sulla credenza popolare. Dal prossimo 23 febbraio, i cittadini ortesi si riapproprieranno di un luogo che ha segnato la storia locale, che ora potrà essere tramandata alle nuove generazioni attraverso una testimonianza visiva. Infatti, la vecchia chiesa dell’Altomare, situata su Corso Aldo Moro (via Ordona) sarà riconsacrata alle funzioni religiose e resa accessibile ai tanti fedeli che non hanno dimenticato le origini del culto mariano nella città dei Reali Siti. La cerimonia si terrà alla presenza del Vescovo, Monsignor Luigi Renna, e seguirà grossomodo le modalità che hanno contraddistinto la riapertura dell’altra culla storica della religiosità cittadina: la chiesa del Purgatorio in Piazza Pietro Nenni.

“I fedeli hanno accolto con gioia questa notizia – afferma il parroco dell’Altomare, Don Donato Allegretti – anche perché in tanti hanno celebrato almeno un sacramento all’interno della vecchia chiesa. Per loro, ma anche per tutta la comunità cittadina, sarà sicuramente un momento carico di commozione”.

altomare vecchia (1)Da più di trent’anni la cappella dell’Altomare è rimasta chiusa o tutt’al più dedicata ad usi diversi dalle funzioni religiose. Nel 1945 era stata edificata per volere di Maria D’Agostino, indimenticato riferimento locale del culto della Madonna che solca le acque. A “Mariett la Madonn” – così come era nota in paese – erano attribuite doti di preveggenza e guarigione, scaturite da un quadro miracoloso che lei stessa aveva acquistato ad Andria. La credenza popolare, negli anni ‘30-‘40, aveva portato addirittura grandi flussi di pellegrini in cerca di prodigi nella città del basso Tavoliere. Grazie alle offerte ricevute proprio da quest’ultimi, Marietta riuscì ad edificare la cappella di Corso Aldo Moro per consacrarla al culto della Madonna.  Negli anni ’80, però, dopo la morte di Marietta, la diocesi di Cerignola istituì una nuova sede parrocchiale su Via Ponticello, in una struttura più ampia che potesse ospitare tutta la comunità locale dei fedeli, ma anche il tradizionale passaggio dei pellegrini dell’Incoronata. Così dal 1987 la Chiesa di Marietta perse il suo ruolo centrale.

“Da quel momento in poi – spiega Don Donato – la cappella è stata utilizzata per diverse funzioni. All’inizio fu adibita come aula per il catechismo, poi fu affidata alla Caritas locale che la utilizzava come Casa delle Carità per riporre i beni donati. Negli ultimi anni è stata adibita a deposito delle statue della Processione dei Misteri, usate nel periodo di Pasqua. Questi passaggi di consegne ne hanno determinato il costante logorio e la fatiscenza in cui si trovava prima di incominciare i lavori di ristrutturazione”.

altomare vecchia (3)Il progetto per ridare nuova luce alla chiesetta è stato fortemente voluto proprio dallo stesso parroco che da alcuni anni ha ottenuto l’incarico di guidare la parrocchia dell’Altomare di Via Ponticello. L’espediente per finanziarla è stato piuttosto singolare. Don Donato, nel 2015, ha pubblicato un volume scritto di suo pugno, intitolato “I pozzi del Significato”, la cui vendita è servita per attivare una sorta di crowdfounding. L’opera si poneva l’obiettivo di riscoprire i valori etici della società, sempre più assorbita dal vuoto esistenziale e dell’individualismo. Nel vuoto, un appiglio etico è senza dubbio quello della fede e dei valori religiosi che si specchiano nella storia dell’uomo: ecco come è rinata la vecchia chiesa dell’Altomare.

“Abbiamo l’obiettivo di tenerla aperta tutti i giorni – spiega Don Donato – nella speranza che i fedeli possano ritrovarsi in questo luogo per pregare e contemplare il quadro originario della Madonna dell’Altomare (ndr. quello acquistato da Marietta ad Andria), il quale sarà riposizionato nella sua originaria collocazione. Con i lavori, infatti, si è cercato di riportare tutto come era in origine, senza porre in essere alcun intervento strutturale invasivo. Era un compito dovuto per fare giustizia alla storia”.

Mentre il vescovo non ha ancora sciolto le riserve su quello che sarà il fattivo utilizzo della riqualificata struttura, l’elemento nostalgico messo in circolo in città fa già presagire che all’evento del 23 febbraio la nuova chiesa pullulerà di gente, tra fedeli e curiosi. Ma Don Donato ci tiene a precisare: “non avvicinatevi con lo spirito della curiosità, ma soltanto con quello della fede. Stiamo restituendo alla storia un luogo di grande importanza, è giusto che sia valorizzato per quello che rappresenta soltanto dal punto di vista della fede”.

devoti-mariettaAl di là dell’affetto dovuto alla nostalgia, la cronaca storica ha consegnato un’immagine piuttosto controversa di Marietta. La Chiesa, in quanto Istituzione religiosa, non ha mai riconosciuto ufficialmente i suoi prodigi e gli ultimi anni della sua vita si sono conclusi con un vero e proprio conflitto con le Autorità. Non solo quelle religiose. Da quanto si racconta Marietta finì anche in carcere per motivazioni mescolatesi con gli anni tra fatti reali e dicerie. La lettura di sintesi su questi passaggi misteriosi, la dà in conclusione proprio il parroco.

“Marietta non aveva nient’altro che il dono della consolazione, che nell’anno Giubilare è stata riconosciuta dal Papa come una tra le più importanti opere della Misericordia. Non era una ‘Santona’ come tutti credevano, ma la sua fede ha permesso di costruire questo patrimonio che noi abbiamo il dovere di preservare”.

3 COMMENTI

  1. “Maria D’Agostino in arte popolare Mariett la Madonn aveva il dono della preveggenza come centinaia di semplici cittadini di tante provincie meridionali abbiano testimoniato e quello della consolazione, virtù che nell’anno Giubilare è stata riconosciuta dal Papa come una tra le più importanti opere della Misericordia. Non era una ‘Imbrogliona’ come pochi sciacalli gelosi della sua popolarità l’anno screditata gratuitamente come per esempio gli attacchi a San Padre Pio, ma la sua fede ha permesso di costruire questo patrimonio che noi cittadini Ortesi fortunati ad averlo abbiamo il dovere di preservare”.

  2. Mia madre mi raccontava di essersi recata da una donna che venerata il quadro della Madonna dell’altomare proprio nel periodo in cui era incinta di me . Durante la gravidanza ebbe dei problemi con dei medici che affermavano che non era affatto incinta (io sono nata il 7/6/1977) . All’epoca non esistevano le ecografie quindi mia madre molto preoccupata si recò con una zia da questa signora che non so se fosse proprio la signora Marietta. Qualcuno sa dirmi se è vero che riceveva in casa? Grazie

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