“Dialoghi al femminile: l’autostima rende forti” l’iniziativa del circolo ARCI “Travel” di Stornara per promuovere l’autostima nel mese dedicato alla donna. Un evento patrocinato dall’Assessorato alla cultura del comune di Stornara, Unione dei Comuni dei 5 Reali Siti, Officina della Comunicazione e Social Service che si è tenuto ieri presso il Nuovo Centro Polifunzionale di Stornara e ha visto come ospiti donne particolarmente impegnate nelle loro attività che hanno spiegato, seguendo diversi punti di vista, il tema dell’autostima. Sono intervenute in rappresentanza dell’istituzioni Brigida Andreano, vicesindaco del comune di Stornara e Serafina Stella, sindaco di Ordona e presidente dell’ Unione dei comuni dei 5 Reali Siti.
L’introduzione della responsabile alla cultura ARCI “Travel”, Chiara Rinaldi, ha dato le linee guida sul tema, sottolineando l’ importanza di “discutere della violenza sulle donne senza cadere nel vittimismo associando cioè la figura femminile a quella creatura debole e bisognosa di più attenzioni” ma , bensì , porre l’attenzione della discussione sul tema dell’ autostima che la donna stessa deve costruirsi . Autostima che serve a chiunque, non solo alle donne (n.d.r.) per rialzarsi ed andare avanti nella vita riuscendo a raggiungere una serenità personale.
Questo tema è stato sviluppato nel dettaglio dalla psicologa Samantha Pastore che ha analizzato gli aspetti culturali della donna nella nostra tradizione, i quali possono portare ad un abbassamento dell’autostima come, ad esempio, il rapporto con il proprio corpo o il dare troppo peso al giudizio altrui. Inoltre, a causa di diversi fattori esterni, la donna purtroppo tende ancora a sentirsi come colei che “deve prendersi cura di…” focalizzando così le proprie energie sempre verso gli altri, rallentando il processo di coscienza di sé. E’ indispensabile per lo sviluppo dell’autostima un’autoanalisi che aiuti a capire le nostre qualità ma anche i nostri difetti, cosicché, solo dopo averli accettati, si possa decidere in piena consapevolezza di volerli o meno modificare per compiacere solo noi stessi e non gli altri.
Donatella Caione, in rappresentanza dell’ Ass. Donne in Rete di Foggia ha presentato il progetto “Disamorex”, una campagna innovativa di informazione e prevenzione sulla violenza contro le donne pubblicata da Matilda Editrice. “Disamorex” ha il formato di una scatola di un medicinale con all’interno 6 bustine contenenti i “principi attivi” contro la violenza maschile sulle donne, piene di informazioni e di spunti per tutte quelle donne e adolescenti che stanno vivendo una relazione, per aiutarle a capire che certi comportamenti, come la gelosia ossessiva, non devono essere sottovalutati o confusi con segnali di amore.
L’ evento si è concluso con la performance teatrale “ATTORTA” di Anna Maria Avella, giovane donna di Orta Nova che ha sviluppato un personale testo teatrale partendo dall’idea generale di “Casa di bambola” di Henrik Ibsen. La protagonista è una donna, nostra contemporanea, che si trova in una situazione di evidente confusione e indecisione. Appena lasciata dal compagno tramite un codardo messaggio Whatsapp (una di quelle volte in cui la tecnologia è usata male), è rappresentata nel momento dell’ apparente preparazione di un dolce che in realtà, a fine spettacolo, non sarà altro che un “groviglio” di ingredienti. Un groviglio che simbolicamente rappresenta la vita della stessa protagonista, ancora poco decisa e cosciente delle proprie scelte, che si ritrova a commemorare, con monologhi parlati e cantati, il ricordo di due figure femminili a lei molto care: quello della nonna e quella della madre. Entrambe hanno preso delle scelte ben precise nella vita: la nonna ha abbandonato marito e figli, poiché stanca di vivere da “bambola” in una “Casa di bambole” (raffigura Nora protagonista del testo di Ibsen); la mamma, invece, ha deciso di dedicare la propria vita alla famiglia, un legame sacrosanto da difendere ad ogni costo (raffigurazione della tradizione cattolica). Due scelte opposte che condividono però il coraggio stesso di averle prese. Due strade che, se pur prendendo direzioni diverse, sono dritte e lineari. La disperazione della protagonista sta proprio nel senso di incertezza che ha della propria vita, che percepisce essere appunto un “groviglio di strade disordinate”.
A fare da contorno all’evento vi era la mostra fotografica “Disorder” a cura della giovane artista stornarese Emma B, che dopo un periodo di difficoltà è riuscita a convogliare in questo progetto le sue energie, mettendosi in gioco, ripartendo da sé stessa, riuscendo a raccontarsi senza vergogna.