Con gli adeguamenti contrattuali approvati dai vari comuni del Consorzio e con le ultime rate pagate dai debitori extra bacino, sembrano dissiparsi i nuvoloni neri addensatisi negli scorsi mesi sull’azienda della Sia, la partecipata che gestisce i rifiuti per conto di nove centri del Basso Tavoliere.

L’ultima nota dolens intercettata dalle cronache riguardava le dimissioni inaspettate del DG Michele Centola, uomo fidato del presidente del consorzio Franco Metta e mente designata per il rilancio aziendale. E invece, sul bilancio di previsione del prossimo triennio, votato settimana scorsa alla presenza dei rappresentanti dei comuni, non vi è traccia della firma di Centola, il cui allontanamento fa presagire che si sia ancora lontani dalla definitiva soluzione delle annose problematiche gestionali.

IL BILANCIO DI PREVISIONE. Mettendo in cantiere la necessaria costruzione del VI lotto di discarica, il programma di spesa del prossimo triennio contempla delle entrate pari a oltre 1.890.000 euro, a cui si affiancano delle uscite ovviamente per lo stesso importo. Le voci non sono segnate nel dettaglio e esplicano, così come consuetudine per Sia, dei conteggi forfettari da rispettare nel tempo come delle linee di demarcazione. Eppure dopo lo scandalo dei biscotti fatti recapitare al sindaco di Cerignola (ndr. nei quali erano nascosti 20.000 euro in contanti), non è stato prospettato alcun piano per provvedere alla definitiva costruzione di spazi che, dopo il riempimento di quelli restanti, servirebbero per ritornare a gestire internamente il conferimento dei rifiuti, oggi trasportati a Grottaglie con un aggravio in termini di spesa e efficienza degli altri servizi.

Tarantino (3)ASSENZA VOLUTA. Ma al di là del documento programmatico, sottoposto a parere tecnico e contabile, a far discutere è stata soprattutto la rumorosa assenza dei rappresentanti del comune di Orta Nova che, ultimamente, si sta defilando un po’ da tutti i circuiti di condivisione, sia a causa di una poco chiara strategia politica, sia per via delle frizioni interne alla maggioranza. Il comune capofila dei Cinque Reali Siti si è così rifiutato di votare il bilancio, non prima di aver attivato un ricorso al Tar sul servizio in house e sulla quantificazione dei costi. Orta Nova era stato il primo comune ad accettare i rincari di Sia, prima di doversi ricredere in seguito alle proteste delle opposizioni e dei cittadini. Poi è stato raggiunto un accordo a metà strada che comunque avrà delle incidenze notevoli sulle tariffe Tari che verranno definite nel prossimo consiglio comunale in programma il 27 di marzo. Anche in questo caso si preannunciano delle roboanti filippiche dai banchi dell’opposizione. Nonostante ciò, l’ultima assemblea di consorzio ha segnato un passaggio di netta discontinuità tra l’Amministrazione ortese e l’organo consortile. Alla presenza di tutti i sindaci degli altri comuni, il presidente Metta in questa occasione ha comunicato di aver ricevuto una missiva dal sindaco di Orta Nova con la quale egli rendeva nota la volontà di non partecipare all’assemblea, estendendo il medesimo concetto anche  alla sua vice, Laura Spinelli, assessore all’ambiente. E’ facile pensare che all’interno della missiva il sindaco ortese abbia fatto presente la diffusa situazione di degrado che si verifica puntualmente nel suo comune, così come più volte denunciato in sede di trattative sugli adeguamenti contrattuali.

LE REAZIONI. Dopo aver dato lettura delle motivazioni dell’assenza, il sindaco di Trinitapoli, Francesco Di Feo, tra i più critici in passato sulla gestione dell’azienda, oggi riappacificatosi con i vertici consortili, ha riscontrato la necessità di verificare quanto richiesto dal Comune di Orta Nova. Lo stesso ha poi proposto la convocazione di un tavolo politico alla presenza dei soli sindaci del consorzio per discutere della qualità dei servizi erogati da Sia e delle prospettive future dell’azienda. Integrando il discorso, il sindaco di Stornara, Rocco Calamita, ha aggiunto la possibilità di valutare una nuova composizione del comitato esecutivo della Sia, oggi composto da Metta, Calamita e Capuozzo (sindaco di Carapelle).

FUTURO INCERTO. La verità è che già da tempo la maggioranza di Orta Nova sta cercando delle soluzioni alternative che porterebbero al mancato rinnovo dei contratti con Sia e all’esternalizzazione degli stessi servizi verso un’altra realtà aziendale del territorio. Il sindaco Tarantino starebbe pensando ad una mossa di questo tipo anche per riconquistare la benevolenza dell’elettorato dopo la vibrante campagna nemica sui rincari della Tari. Questa volontà sarebbe stata esplicitata anche davanti al Prefetto di Foggia, sua Eccellenza Maria Tirone, durante l’incontro che gli amministratori ortesi hanno ottenuto soltanto alcune settimane fa. Se il consorzio Fg/4 dovesse perdere un centro importante anche dal punto di vista dell’estensione demografica – come quello di Orta Nova – sarebbe necessario rimettere in discussione i propositi fissati per uscire fuori da una crisi che sembra non conoscere fine.

 

1 COMMENTO

  1. L’immondizia nel comune di Orta Nova sta coprendo il primo strato della crosta terreste del paese ma questi che ca**o fanno “””” nulla”””

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