Finalmente il 30 aprile è passato e il risultato delle urne è stato chiaro: non lascia alcuno spazio a strumentali interpretazioni, né a una avvilente spartizione in quote del partito, sperando non accada. Tuttavia, ieri sera, al netto di chi si è affrettato a dire “io sono sempre stato renziano e ho sostenuto Emiliano solo a questo giro”, ascoltavo le prime ” dichiarazioni di guerra” e il commento di una giornalista di una TV locale, che riferiva di aver respirato a Foggia aria da resa dei conti. E che te lo dico a fare! Esattamente come avevo anticipato nella mia lettera del 25 aprile. Non hanno fatto manco in tempo a chiudere le urne, che è ricominciato il “balletto” di chi sta con chi e contro chi, di chi sarà premiato e di chi sarà punito. Non hanno fatto manco in tempo a chiudere le urne e la resa dei conti è ricominciata.
Ecco plasticamente rappresentata la ragione della non partecipazione, la mia e quella degli iscritti del PD di Orta Nova.
Perché è esattamente questo il problema, questa la ragione del disagio profondo, maturato dopo anni di sinistre conte, al di là della miopia (a voler usare un eufemismo) di chi ha provato a buttarla in “casciara”, dicendo che quella lettera mal celava una sorta di piagnisteo per non essere stata candidata all’Assemblea nazionale, un tentativo di ricollocarmi.
La verità è che hanno voglia loro a parlare della somma importanza dell’Assemblea nazionale, se poi, a trance agonistica finita, i circoli tornano a essere relegati sullo sfondo, quando gli va bene. Quando invece gli va male, vengono puniti per non aver giurato fedeltà a un capo. Lo sapevo, tant’è che l’avevo scritto, che avrebbero provato ad insozzare, pur di continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto raccontando che tutto va bene; pur di continuare a dire – a telecamere accese – che no, non è vero che da queste parti il partito è perennemente occupato dai “dinosauri”, pronti a usare i risultati elettorali per regolare i loro rapporti. Lo sapevo che avrebbero usato la mia lettera per immeschinirla con le solite becere ragioni, pur di continuare a nascondere che uno dei problemi più gravi da queste parti è il mancato rinnovamento, di sostanza e di facciata, delle persone e dei metodi; pur di tappare la bocca a chi dice che da queste parti nulla è cambiato nel PD, nemmeno con l’arrivo di Matteo Renzi. Almeno finora.
D’altra parte non ci vuole il mago di Arcella per convincersene: basta sedersi e fare un rapido riassunto della storia del centrosinistra da queste parti negli ultimi 10 anni. Non bisogna essere acuti politologi per scoprire che il PD di questa provincia è pressoché inesistente nelle Istituzioni perché è pressoché inesistente nella società. O lo vedo solo io? A chi dice ” Iaia, me te ne accorgi solo ora?”, rispondo che o è sordo oppure, peggio, che è in malafede e fa finta di essere sordo. Perché io l’ho sempre detto, a tutti i livelli e in tutte le salse.
L’ho detto pubblicamente, a partire dal 2012 (era il 23 giugno all’Assemblea nazionale dei segretari di circolo), che le ” guerre per bande” i territori non le capiscono, anzi le disapprovano. L’ho sempre detto che le guerre tra i signori della guerra estenuano i circoli e fanno perdere credibilità a tutti noi, anche a quelli che in quelle guerre non ci stanno e non ci vogliono stare. La risposta è sempre stata “sì, vabbè, vedrai che questa volta è l’ultima e che da domani tutto cambierà. Devi essere una dirigente responsabile. Bisogna salvaguardare l’unità del partito”. Non vi nascondo che lo hanno fatto anche ora, dopo la lettera del 25 aprile. Ma quale unità, se qua le faide non finiscono mai? Quale responsabilità? Il silenzio è da responsabili?

Ecco, adesso semplicemente ho smesso di crederci che la finiranno, i soliti, di fare ‘sta roba. E ho smesso di essere “strumento”, perché ogni volta gli ho dato una linea di credito, salvo poi constatare che nulla è cambiato. Almeno finora. Sono stufa. Posso dirlo legittimamente almeno ora che le urne sono chiuse e nessuno – salvo i solerti manovratori della macchina del fango – può inventarsi la bufala del lamento per la mancata candidatura? O devo chiedere il permesso a qualcuno? Se a Orta Nova, per esempio, su 105 iscritti, hanno votato solo in 15, una ragione pure ci sarà? Fatevi una domanda e datevi una risposta. Attenzione però, il tema non può essere derubricato (come pure alcuni hanno tentato strumentalmente di fare) sotto la voce della mia rivalità con questo o quello: è una questione politica e riguarda il Partito tutto. Se poi per tutti quelli che fanno finta di non capire ciò che ho detto il PD di Capitanata gode di ottima salute, è presente tra le persone e nelle Istituzioni, bene! Continuino pure serenamente su questa strada.
Buon viaggio e quando arrivano ce lo facciano sapere.

Nota Facebook Iaia Calvio

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO