Da Orta Nova a Tirana, dall’Italia all’Albania, per realizzare il suo sogno: quello di aprire una pizzeria per mettere in lustro le sue qualità culinarie. E’ la storia di Francesco Larovere, giovane ortese di 27 anni che ha deciso di lasciare la sua terra natia per trovare lavoro e realizzare il suo desiderio. Lo abbiamo voluto intervistare proprio per farci spiegare come sia maturata la sua scelta.
Francesco ci racconta infatti di come una volta terminati gli studi liceali, quindi una volta diplomatosi presso il Liceo Classico Nicola Zingarelli di Orta Nova, abbia cominciato la sua attività in palestra da istruttore, tant’è vero che racconta: “La palestra rimane sempre una grande passione. E’ vero, avevo cominciato a lavorare come istruttore, ma più passava il tempo e più mi accorgevo che non poteva essere quello il mio futuro. Infatti lavoravo per un periodo di tempo ma poi ero costretto a stare fermo per almeno 2 o 3 mesi. Di conseguenza dovevo accompagnare il lavoro da istruttore con il lavoro in campagna, ma anche in questo caso, seppur la campagna sia un lavoro nobilissimo, non era certamente la mia vocazione. Allora visto che dovevo dare una svolta alla mia vita decisi di seguire i consigli della mia fidanzata e di sondare come era l’Albania”.
Il trasferimento in Albania non è stato immediato, come racconta Francesco. In effetti è stato un cambiamento graduale. Non è un caso che nei primi 6 mesi, a partire dal 2014, abbia voluto innanzitutto “sondare” il terreno per capire realmente come fosse il Paese. Ma una volta giunto a Tirana lo stesso protagonista racconta di come ne sia rimasto totalmente affascinato: “Tirana è una città bellissima ed è soprattutto una città molto dinamica. C’è tanta gente che ha voglia di fare e che vuole lavorare. Però devo sfatare alcuni miti che tentano di inondare anche alcune televisioni italiane. Tirana è un Paese in cui è difficilissimo trovare lavoro, sembra che ci siano molte opportunità ma invece sono realmente ridotte”.
Lo stesso Francesco, successivamente, ci spiega anche quali sono le difficoltà economiche che vi sono a Tirana. Infatti lo stipendio medio di un giovane è di 200/300 Euro al mese e invece gli affitti sono molto alti. Di conseguenza tanti sono costretti a cercare casa in periferia dove gli affitti costano molto meno rispetto alla città. Alla domanda “quanti italiani è riuscito a conoscere in questi anni?” lo stesso protagonista ha risposto che ha conosciuto più italiani che albanesi. “Infatti il 50% delle persone italiane, tra cui molti pugliesi, vengono a sondare l’Albania come possibile Paese in cui fare investimenti”.
Subito dopo il giovane ortese ci spiega come sia nata la sua passione per la pizza che poi si è concretizzata con l’apertura della Pizzeria e Panzerotteria “Apulia”: “La pizza è sempre stata la mia più grande passione. Infatti nonostante lavorassi in palestra e in campagna, ho sempre seguito dei corsi per apprendere come realmente si facesse la pizza italiana. Dunque l’obiettivo era portare la pizza italiana a Tirana. Ma la più grande rivoluzione portata in Albania non è stata la pizza quanto il panzerotto. Infatti inizialmente la nostra era solo una panzerotteria. E il panzerotto, tanti albanesi, non sapevano cosa fosse in quanto non lo avevano mai mangiato. E’ stata questa la nostra chiave di successo, i panzerotti farciti di prodotti totalmente italiani e di qualità hanno fatto, e continuano a fare, letteralmente impazzire tante persone. L’idea della pizza – continua Francesco – è venuta dopo quando ci siamo accorti che a tante persone piace sedersi a parlare mentre si mangia”.
Ovviamente Larovere ci spiega anche di come dopo il 12 novembre 2015, il giorno in cui è stato aperto il loro locale, nei primi 6 mesi ci sono state tante difficoltà a causa del fatto che era complicato inserirsi in un contesto del genere. Ma subito dopo essersi fatti conoscere la loro attività ha incontrato un enorme successo. Non è un caso che proprio una settimana fa una nota televisione albanese abbia voluto intervistarlo per capire come venissero fatti i panzerotti e la pizza italiana: “La cosa più simpatica di questo episodio è che la figlia del proprietario di questa televisione ha voluto a tutti i costi che il padre facesse un servizio su di noi proprio perché lei stessa era rimasta entusiasta dei nostri piatti grazie al servizio taxi di cui disponiamo. L’obiettivo di questo servizio era capire in cosa fosse differente la pizza italiana rispetto a quella albanese. Io in questi mesi ho mangiato la pizza albanese e devo dire che non c’è assolutamente paragone. E’ una pizza, quella albanese, che è mangiabile solo quando è calda, nel momento in cui si raffredda diventa molto croccante simile ad un crackers. La differenza sta proprio nella lievitazione e nella farcitura”.
Infine nella domanda finale, relativa al suo futuro, Francesco ci spiazza: “Il mio futuro non lo vedo in Albania. Nonostante Tirana mi stia regalando una grande esperienza, l’amore incondizionato per il mio Paese è difficile da cambiare. Quindi il mio obiettivo è tornare in Italia, se ci sarà la possibilità, e perché no anche ad Orta Nova, e di portare qualcosa di innovativo attraverso sempre l’arte della pizza e del panzerotto”.