Nel corso di attività investigativa, la Polizia di Stato ha tratto in arresto due cittadini nigeriani JEREMIAH OMOMOH, classe 1991 e AHMED SHABAN, classe 1990, a seguito di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Foggia – Sezione GIP in data 3 ottobre per violenza sessuale di gruppo.
Nella giornata del 5 ottobre, il primo è stato rintracciato presso l’ex pista del CARA di Borgo Mezzanone da personale della II Sezione Criminalità Diffusa, Straniera e Prostituzione della Squadra Mobile, mentre il AHMED SHABAN è stato rintracciato a Lecce, con l’ausilio della Squadra Mobile del posto; entrambi erano domiciliati presso la baraccopoli ubicata nell’area esterna del C.A.R.A di Borgo Mezzanone denominata “ex pista”.
I fatti risalgono al 4 settembre scorso quando una donna ventenne, connazionale dei due arrestati era stata aggredita e violentata.
La vittima, giunta in Italia nel mese di maggio 2017 via mare dalla Libia con scalo a Lampedusa, si era successivamente trasferita in un centro di accoglienza per rifugiati di Torino, dove era rimasta per circa due settimane, prima di allontanarsi arbitrariamente, per raggiungere la città di Foggia, località Borgo Mezzanone, nella prima decade di agosto.
La donna, due giorni dopo l’aggressione, ha denunciato presso la Questura di Foggia che, dopo aver deciso di abbandonare l’attività di meretricio esercitata in precedenza per bisogno economico, il giorno 4 settembre era stata avvicinata dal AHMED; questi le aveva proposto un rapporto sessuale da lei rifiutato, così come aveva rifiutato la proposta dell’uomo di seguirlo a Lecce per continuare l’attività di meretricio.
A questo secondo rifiuto AHMED, con l’aiuto di JEREMIAH, che afferrava la donna per tenerla ferma impedendole di scappare, aveva abusato di lei sessualmente, usando violenza e colpendola al volto con pugni e schiaffi.
Neanche le urla della donna avevano fatto desistere i due connazionali dalla violenza che si stava perpetrando nei suoi confronti, e per farla tacere l’AHMED le aveva messo una mano sulla bocca e l’altra intorno al collo, facendole perdere i sensi per qualche istante.
La vittima, trasportata in pronto soccorso, era stata poi ricoverata presso il reparto di neurochirurgia ospedaliera.
La Polizia di Stato prosegue il suo incessante lavoro a tutela delle donne che subiscono violenza, ponendosi al fianco di coloro che con la denuncia compiono un passo verso la cultura del rispetto.
Comunicato Stampa Questura di Foggia