Rifiuti ammassati ovunque, roghi di notte e di giorno per smaltire impropriamente i sacchi appoggiati da giorni davanti ai cassonetti, un’aria maleodorante che ricopre la maggior parte delle zone residenziali. E’ questo lo scenario, ai limiti dell’emergenza igienico-sanitaria, che da giorni sta caratterizzando la maggior parte dei Comuni del basso tavoliere e alcune zone della città capoluogo, a causa del mancato ritiro dei rifiuti urbani.

I disagi sono la conseguenza di interminabili code presenti davanti ai cancelli dell’impianto di biostabilizzazione di Foggia (Via Trinitapoli), dove addirittura gli operai e gli autisti della nettezza urbana sono costretti a fare il cambio turno con i camion ancora in fila, dopo oltre 8 ore di attesa per scaricare. Nel sito di Passo Breccioso da poco sono stati direzionati anche i rifiuti dell’ARO Fg/2 e Bt/3 ovvero di quei Comuni serviti dalla Sia, l’azienda cerignolana si trova ad affrontare annose difficoltà gestionali. L’ultima, in ordine di tempo, è stata quella scaturita dal fallimento della società che assicurava con delle fidejussioni il conferimento della consorziata di contrada Forcone – Cafiero, la quale, su indicazione della Regione Puglia, ha ottenuto il beneplacito per spostare tutti i rifiuti verso l’impianto Amiu foggiano, dove già arrivano i camion dai Monti Dauni e da altre zone che risentono della mancanza di impiantistica.

Proprio in questa direzione va il piano di interventi deliberato nelle ultime ore dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore competente Filippo Caracciolo. In particolare, sono stati stanziati 16 milioni di euro, rivenienti da risorse del Patto per la Puglia, al fine di costruire sette nuovi impianti specializzati sul territorio regionale. Nello specifico, si andrà verso l’apertura di un sito per il trattamento Forsu (frazione organica), uno per il trattamento del percolato, uno per il trattamento e il recupero dei rifiuti prodotti dallo spazzamento stradale e, in particolare, tre impianti per il trattamento e il recupero delle frazioni riciclabili e un impianto di trattamento meccanico biologico. Tutto ciò al fine di ridurre al minimo le quantità di rifiuti indifferenziati che saranno spostati verso gli impianti preesistenti al collasso.

Uno di questi è quello in dote alla Sia, dove il progetto per la costruzione del VI lotto di discarica stenta a partire con tutte le difficoltà che ne derivano. Il mantello largo della Regione Puglia non è ancora stato spiegato così come promesso a più riprese dal presidente Emiliano. La Regione non ha ancora dato seguito a quanto stabilito durante numerosi incontri tra il management della Sia, l’assessore Caracciolo e il commissario ad acta Gianfranco Grandaliano. Per questo motivo, dai nove comuni serviti da Sia, iniziano a correre ai ripari in altro modo. Negli scorsi giorni, il sindaco di Cerignola, nonché presidente del Consorzio, Franco Metta, ha riaperto il Centro Comunale di Raccolta, nel tentativo di scaglionare meglio i camion diretti a Foggia. In pochi giorni il sito comunale si è riempito.

“La mia decisione – spiega Metta – alleggerisce i flussi verso Foggia e, dunque, rende possibili tempi di scarico più brevi per tutti gli altri comuni. Nessun operaio, funzionario o dirigente SIA ha mai smesso un minuto di lavorare, da 48 ore a questa parte. Anche di notte. Anche nei festivi. In questo istante l’amministratore delegato ed il responsabile dei servizi esterni stanno concordando con AMIU nell’impianto di Foggia tempi di attesa più brevi”.

Le doglianze di questi ultimi giorni hanno riacceso anche un’infinita diatriba tra lo stesso Metta e il sindaco di Orta Nova, uno dei centri più provati dall’invasione dei rifiuti. Il Comune di Orta Nova non ha ancora sottoscritto un contratto con Sia e vagliava soluzioni alternative fino alla notte tra mercoledì e giovedì scorso, quando il tutto sembra essersi sbloccato. Il sindaco ha scortato due camion della Sia giunti ad Orta Nova in seguito alle rassicurazioni fornite da quest’ultimo. Pare infatti sempre più prossima la sottoscrizione di un nuovo contratto che coprirebbe tutto il 2017 e garantirebbe i rapporti con SIA per tutto il 2018. Il Comune di Orta Nova negli scorsi giorni si era appellato all’intervento del Governatore Michele Emiliano. Il sindaco Dino Tarantino, nella sua missiva, scriveva: “È terribilmente sconcertante per un Sindaco non poter dare risposte esaustive ai propri concittadini, lamentele sacrosante vista la indecorosa e malsana condizione in cui versa la città. Resta il fatto insindacabile che al momento la Sia non è in grado di garantire ne efficienza, né efficacia, ne economicità, elementi cardini di una società in house”.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO