Terremoto sul vicepresidente onorario del Foggia Calcio e commercialista di Carapelle, Massimo Curci. Questa mattina, militari della Guardia di Finanza di Varese e personale della squadra mobile della Questura di Milano, hanno dato esecuzione a dei sequestri a carico di Curci per un valore di 8,2 milioni di euro. Il provvedimento è il prosieguo dell’indagine “Security” con la quale lo scorso maggio erano stati arrestati 15 soggetti che favorivano a vario titolo delle organizzazioni criminali che operavano da nord a sud. Curci sarebbe indagato per bancarotta fraudolenta, indebita compensazione d’imposta ed autoriciclaggio.

In particolare è emerso che Curci, particolarmente attivo nella procura fiscale di grandi imprese dei trasporti del nord Italia, sarebbe stato il riferimento pugliese di un articolato sistema di evasione fiscale per un totale di circa 5 milioni di euro, ai quali si è potuto risalire tramite documentazione fiscale, legale e attraverso diversi interrogatori. Curci, in qualità di promotore del sistema evasivo, avrebbe ricevuto anche compensi in denaro contante (circa 600.000 euro).

Curci dovrà rispondere anche di altri reati accertati durante l’indagine. L’editore foggiano avrebbe anche istigato due dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Foggia ad effettuare accessi abusivi all’anagrafe tributaria per verificare il buon esito delle operazioni di compensazione indebita. Secondo quanto riportano gli inquirenti, sembrerebbe che Curci, nell’espletare le sue funzioni di vicepresidente del Foggia e socio di maggioranza, avrebbe anche pagato “a nero” due allenatori e nove calciatori per un valore di circa 250.000 euro.

Inoltre, è stato acclarato che Curci abbia utilizzato quattro società cooperative (una con sede a Milano, una a Monza, e due a Napoli, tutte in realtà risultate inesistenti), al fine di aprire dei conti correnti presso un istituto di credito nel quartiere Secondigliano della città di Napoli e far confluire qui provviste di denaro (derivanti da fatture per operazioni inesistenti pagate da altre cooperative), successivamente confluite, mediante l’emissione di assegni circolari, nei propri conti correnti e da qui immediatamente fuoriusciti a titolo di “finanziamento socio” del Foggia Calcio.

In conseguenza di queste condotte, il P.M. della D.D.A di Milano, Dr. Paolo Storari, ha accertato la netta sproporzione tra i redditi dichiarati da Massimo Curci con le sue possidenza mobiliari ed immobiliari e quindi ha disposto, in via d’urgenza, il sequestro preventivo, per un totale di 8,2 milioni di euro, di beni mobili (autovetture di grossa cilindrata) denaro e polizze assicurative.

 

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