Che male c’è in una società meritocratica? Come si può dubitare della giustezza di una ottimale allocazione dell’intelligenza all’interno della società? Nel primo scritto in cui appare questa parola, la “meritocrazia” viene vista come una naturale evoluzione del socialismo, da cui essa si è distaccata per prendere il sopravvento su tutte le ideologie. Il mondo di Michael Young parte dagli anni Trenta del Novecento, ripercorre le riforme scolastiche e inserisce, negli anni Ottanta, una riforma che avrebbe pian piano valorizzato ogni persona. Nell’ottica della parità delle opportunità (socialismo), escludendo un equilibrio che il mercato dovrebbe creare, ma che in realtà favorisce unicamente l’ereditarietà (conservatorismo), la meritocrazia crea una società che man mano seleziona la classe dirigente unicamente in base al proprio Q.I. e che, tracciando geneticamente gli antenati di tutti (la intelligenetica), può arrivare a prevedere già dal concepimento chi farà parte della classe dirigente meritocratica. Per pensare al meglio, la classe dirigente ha bisogno di tranquillità e agi. Chi invece, in base alla selezione genetica, farà parte delle altre classi, può aspirare unicamente ai lavori manuali. Nella società meritocratica di Young governano gli uomini, le donne sono relegate a ruoli secondari. Il libro è un po’ ostico, ma utile per comprendere le derive a cui possono condurre politiche basate su concetti apparentemente giusti, se portati all’estremo.
Se fosse cibo:
Vista la caratura dello scrittore e vista la qualità dell’opera, sicuramente un piatto gourmet di uno chef stellato.
Racchiuso in una frase:
Gli egualitari non potevano opporsi indefinitivamente alla prospettiva che i ragazzi più intelligenti ricevessero l’istruzione più intensa. Tutti ne ricavavano un vantaggio: il più modesto dei tecnici era contento, quando la moglie stava male, di poter chiamare un medico che aveva un Q.I. almeno di 100. I socialisti non potevano indefinitivamente opporsi alla prospettiva che i migliori avessero il massimo potere. (p.177-178)
Edizione utilizzata:
Michael YOUNG, L’avvento della meritocrazia. Gli uomini sono tutti uguali?, Edizioni di Comunità, Roma-Ivrea 2014.
Dove si può trovare questo libro:
In tutte le librerie e online sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.itibs.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.itwww.abebooks.it).

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