Ci avviciniamo sempre di più alle elezioni di inizio marzo. Per le strade, nei bar, i discorsi più comuni sono sulla disonestà della classe politica e sulla corruzione. Si ha l’idea che una volta non era così, ai tempi dei romani sì che funzionava tutto! Ne “Il processo di Verre” Cicerone ci mostra che invece anche ai suoi tempi la corruzione era una pratica comune. Verre, diventato governatore della Sicilia, approfitta della propria posizione per depredare quanto possibile tutta l’isola. Le città siciliane, però, non si arrendono e chiedono a Cicerone di fare loro da accusa, ruolo inedito per l’oratore romano, abituato a difendere gli imputati. Ne nascono due dialoghi in cui Cicerone, più che dimostrare la colpevolezza di Verre, prova a scardinare il sistema di corruzione romano, toccando le corde del sentimento dei cittadini. Cicerone è un uomo profondamente legato alle istituzioni e la sua oratoria è un atto d’amore verso il proprio Paese. Una lettura ancora attuale: è proprio vero che dobbiamo imparare molto dagli antichi!
Se fosse cibo:
una zuppa di legumi, piatto che Cicerone avrà consumato varie volte nella sua vita.
Racchiuso in una frase:
Questo è il processo in cui voi giudicherete l’imputato, il popolo romano giudicherà voi. Con quest’uomo si stabilirà se è possibile, con una giuria formata da senatori, condannare un individuo gravemente colpevole e molto danaroso. Inoltre l’imputato è una persona in cui non si trova nient’altro all’infuori di colpe gravissime e moltissimo denaro; cosicché, qualora sia assolto, non può restare nessun altro sospetto se non quello che è il più vergognoso di tutti; né relazioni di amicizia o di parentela né buona condotta in altre occasioni né infine qualche colpa lieve serviranno ad attenuare il giudizio sulle sue colpe così numerose e tanto gravi. (p. 111)
Edizione utilizzata:
CICERONE, Il processo di Verre, Rizzoli (Edizione speciale per Corriere della Sera), Milano 2012.
Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.it, ibs.it) nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)