I risultati elettorali delle ultime elezioni politiche hanno consegnato una cartina dell’Italia letteralmente spezzata in due, con quel giallo “cinque stelle” che ha colorato gli stessi luoghi che una volta ricadevano nel Regno delle Due Sicilie. La risposta più radicalizzata è giunta dalle zone più povere del meridione e dai giovani del sud, privati della loro identità e del loro futuro.  Anche alla luce degli stravolgimenti in corso d’opera ha avuto un significato di rilievo l’incontro-dibattito che si è tenuto nel salone della Parrocchia SS. Crocifisso di Orta Nova, tra Pino Aprile, scrittore e giornalista, voce del meridionalismo; e le classi della Scuola Media “Sandro Pertini” e dell’IIS Adriano Olivetti di Orta Nova.

DSC_0023Tornato nel territorio dei Cinque Reali Siti dopo l’esperienza al Festival del Pensiero di Stornarella, l’autore di “Terroni” e di “Carnefici” ha approcciato al discorso usando delle metafore matematiche, spiegando concetto di “zero” verso il quale è stato indotto con la forza il meridione d’Italia. “Come è possibile che coloro che dovevano portare il benessere e la civiltà si sono presentati sparando?”. Ha chiesto lo scrittore tarantino agli studenti, in modo sarcastico, alludendo all’anessione dell’Italia del sud, avvenuta per mano dei piemontesi nel 1861.

WhatsApp Image 2018-03-09 at 11.41.28Su questi argomenti, lo scrittore e giornalista ha svolto un’approfondita attività di ricerca che lo ha portato alla consultazione di documenti desegretati di recente. Prendendo spunto dalle sue scoperte ha raccontato e documentato i soprusi e le ruberie su tutta l’Italia del Sud in quella fase convulsa che fu il Risorgimento, fino ad arrivare alle differenze nella ripartizione dei fondi delle politiche comunitarie. Da questo è nata la curiosità di alcuni docenti, i quali si sono chiesti cosa si può fare per integrare queste scoperte ai libri di testo che vengono proposti alle classi nei programmi ministeriali. Nonostante il revisionismo e un modo di pensare che ha rimosso i profili identitari del sud, la speranza è ancora viva – secondo Aprile –  e risiede proprio nelle nuove generazioni a cui sta parlando in lungo e in largo per lo Stivale.

“Quando avevo la vostra età nessuno mi è venuto a dire la verità. Poi ho capito che è stata tutta una grande porcheria… Ma voi siete la prima generazione deterronizzata, perché siete i primi che ragionano attraverso la tecnologia e l’innovazione della rete. Su internet non esistono dimensioni, non esiste geografia e quindi non esiste nessun sud di nessun nord. Adesso avete il compito di cambiare tutte le discriminazioni che vedete uscendo di casa. Ma siete fortunati perché tramite la rete potete sapere che altrove le cose vanno meglio. Iniziate a cambiare la vostra condizione e sappiate che per cambiare il mondo servono persone normalissime. Poi, se stai andando nella direzione giusta, gli altri si sposteranno…”

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