Questo pomeriggio, presso la sede dell’Agenzia Regionale dei Rifiuti si è tenuta l’assemblea dei sindaci dei Comuni del Consorzio FG/4 che rientrano nella Sia, congiuntamente ai vertici amministrativi della consorziata e il commissario ad acta, Gianfranco Grandaliano. All’assemblea, che avrebbe dovuto sciogliere i nodi sul futuro della società, erano presenti tutti i rappresentanti politici dei territori coinvolti, eccezion fatta per Metta, sindaco di Cerignola e presidente dimissionario del Consorzio proprietario di Sia. Assente anche la dottoressa Monica Abenante in quanto impossibilitata a raggiungere Bari a causa della neve.



In sintesi l’assemblea ha portato, così come richiesto dal Consorzio, all’intervento insindacabile del commissario ad acta, Gianfranco Grandaliano. Quest’ultimo, disponendo dei poteri conferiti dalla legge, ha sottoscritto d’ufficio i nuovi contratti di ARO, facendo le veci dei Comuni finora inadempienti da questo punto di vista (tutti tranne Cerignola). I contratti legheranno i Comuni del Basso Tavoliere a Sia per i prossimi anni, garantendo degli introiti di 14 milioni di euro alla società, che – secondo quanto emerso durante l’assemblea – avrà comunque delle difficoltà a svolgere in maniera dignitosa i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti per conto dei 9 Comuni.

“Sulla base di ciò che è emerso – spiega Grandaliano a questa testata – ho esercitato i poteri sostitutivi così come mi era stato richiesto dal Consorzio. Nei prossimi giorni, l’Ager si impegnerà a verificare la corretta esecuzione dei contratti all’interno dei singoli Comuni. Qualora questo non dovesse avvenire si dovrà individuare una nuova strada, ma non spetta a noi stabilire quale sarà la deadline e quali gli scenari sulla governance della consorziata”.

Restano sull’Aventino i Comuni della Bat con i loro rispettivi sindaci che continuano a chiedere l’autodeterminazione dell’ARO Bt/3, staccandosi di fatto dalla Sia e cercando un nuovo gestore. Il sindaco di Trinitapoli, Francesco Di Feo, ha sottolineato la volontà di dare concretezza a questo indirizzo attraverso le delibere di Giunta e dei Consigli comunali dei rispettivi Comuni.

Molti i nodi da sciogliere anche sull’impiantistica con l’ingresso di Aseco che a questo punto diventa determinante nella gestione del sito di contrada Forcone – Cafiero. Nel corso dell’assemblea è arrivata un’altra brutta notizia, ovvero una lettera del NOE che ha notificato alla SIA un’eccedenza di percolato. Per mettersi a norma anche da questo punto di vista servirebbero ulteriori €400.000 che vanno ad aggravare una situazione già fin troppo onerosa e complessa, con il VI lotto e l’impianto di biostabilizzazione fermi al palo.

Molti dubbi sono stati mossi anche sui bilanci di SIA, la cui approvazione, in programma nella seconda settimana di aprile, potrebbero segnare l’effettiva resa dell’azienda. Mancano all’appello, nonostante i nuovi contratti, ben 4 milioni di euro. L’azienda si attende di rientrare con i ricavi dall’impiantistica, uno scenario piuttosto improbabile perché in impianti già rodati e con conferimenti maggiori non si toccano minimamente questi ricavi.

L’ultima spina nel fianco è rappresentata dal personale in sciopero, dopo il mancato pagamento degli stipendi da circa 23 giorni. “Uno sciopero illegittimo” – ha dichiarato Grandaliano, durante l’intervista. Lo stesso commissario ad acta ha intimato alla Sia di attuare procedure sanzionatorie interne per arginare quella che è una interruzione di servizio di pubblica utilità, così come conferma la legge. I sindaci, disponendo delle loro prerogative, agiranno con ordinanze sindacali interne e anche con affidi ad aziende terze, se i rifiuti dovessero rimanere per strade oltre tempo. Così facendo, i costi da dare a queste altre aziende andrebbero scalati a quelli da assicurare per contratto alla Sia, così come già avvenuto ad Orta Nova in passato.

“E’ necessario aprire una fase di dialogo con tutte le maestranze” – ha affermato Francesco Di Feo, in diretta Facebook sulla strada del ritorno da Bari. “Oggi scopriamo che tante cose sono state tenute nascoste ai sindacati. Nonostante i 14 milioni di introiti dai contratti soltanto 210 lavoratori riceveranno gli stipendi. Chi decide chi deve avere gli stipendi e chi no? E’ chiaro a tutti che non riusciremo ad onorare i contratti e che quindi la Sia andrà verso la liquidazione. Ci auspichiamo che la Regione elabori una strategia futura per introitare le unità lavorative ed uscire definitivamente da questo problema”.  



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