Ci siamo drammaticamente abituati a scene di questo tipo ma per la prima volta i dipendenti della SIA hanno intrapreso una protesta nei confronti dei Comuni minori che fanno parte del Consorzio FG/4. Questa mattina, infatti, i lavoratori che da quattro mesi non precepiscono lo stipendio hanno incrociato le braccia e hanno occupato pacificamente gli ingressi dei Comuni di Orta Nova e di Carapelle.



Le richieste sono sempre le medesime da quando è iniziata la crisi nera dell’azienda in house che gestisce ritiro e spazzamenti per Cerignola e i Cinque Reali Siti (i Comuni della BAT ormai si sono chiamati fuori): chiedono stipendi e continuità aziendale. Ad Orta Nova i dipendenti sono rimasti lungamente in attesa del sindaco Dino Tarantino e del dirigente del settore ambiente Antonio Ricci per capire se il Comune, attraverso una propria deliberazione, possa coprire e saldare le mensilità arretrate.

Mentre si procede con la strategia del concordato in continuità, l’azienda che conta 17 milioni di euro di debiti non paga i fornitori e quindi non può assicurare le corrette condizioni lavorative ai dipendenti. Gli stessi, assiepati sotto il porticato del Comune ortese, affermano di non disporre delle minime tutele e di non avere né caschi, né guanti e soprattutto né mezzi idonei per ritirare la spazzatura.



“Nel frattempo – afferma uno di loro, intervistato dal Megafono – siamo costretti ad assistere all’arrivo di altre aziende terze che operano al posto nostro con costi aggiuntivi che vanno in danno a SIA. Oggi siamo qui per capire quale sarà il nostro futuro. Su trecento lavoratori, almeno 2/3 di nostri colleghi non sono più in grado di andare avanti senza stipendi. Addirittura una nostra collega con il figlio in fin di vita non può andare a trovarlo all’ospedale perché non può permettersi di pagare gli spostamenti. Questa non è vita, ci diano delle risposte al più presto”.

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