A poche ore dalla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne era inevitabile parlare del tema con Iaia Calvio, già sindaca di Orta Nova e attuale consigliera comunale d’opposizione nel centro dei Reali Siti, prima di addentrarsi nel dibattito politco, dal nazionale al locale. Da sempre voce critica dei dem, l’avvocatessa ortese ha commentato con dispiacere l’assenza di una donna tra le candidature per la segreteria nazionale, parlando di un partito “dove non ci sono condizioni favorevolissime affinché una donna possa emergere, nonostante ce ne siano tante di valore”. “Spesso accade – continua Iaia sul tema – che le donne emergano soltanto perché sono le favorite del re”, riprendendo quello che di recente è stata definita da Concita de Gregorio come “sindrome da segretaria”.



Ai microfoni de Il Megafono Iaia si è definita una donna poco avvezza a fare “l’ancella”, ragion per cui, con le condizioni attuali parrebbe impensabile che la stessa continui a rimanere all’interno di un soggetto politico che invece predilige tutt’altre figure femminili. Alla domanda “allora uscirai dal PD?” Iaia non risponde in maniera netta ma svela di non aver rinnovato la tessera per quest’anno e che probabilmente non la rinnoverà se resteranno queste le condizioni, sia a livello nazionale che provinciale.

“Attualmente nel Partito Democratico vedo soltanto un ‘muoversi per cooptazione’ e un addizionare persone che sono rappresentative di ‘pacchetti di voti’ più o meno larghi a prescindere dal loro passato o dalla loro appartenenza politica”. E’ questo il disegno che traccia Iaia di un partito che soltanto poco tempo fa ha scelto la sua segreteria provinciale, affidandola a Lia Azzarone con percentuali bulgare, proprio a discapito della stessa Iaia che a quella contesa si era candidata in quella che è stata la sua grande sfida, almeno a livello cronologico.
La prossima sfida sarà quella delle elezioni amministrative di Orta Nova, dove Iaia è già stata sindaca prima che il consiglio comunale la sfiduciasse e prima di arrivare sotto l’occhio di bue delle televisioni nazionali per via della sua clamorosa denuncia delle indebite pretese che le avanzarono durante la sua sindacatura. Ma con il Partito Democratico o con il nuovo soggetto politico che fonderà verosimilmente Matteo Renzi?

“Rispondo in tutta onestà – afferma Iaia Calvio – ad oggi non posso saperlo. Vediamo prima i contenuti e poi potrò decidere. Non mi appassiona Matteo Renzi, in quanto Matteo Renzi, mi appassionerà se mi appassionerà il progetto politico qualora dovesse nascere con le idee giuste”.

Lasciando questa porta aperta Iaia dichiara ancora di non sapere da che parte (e con chi) sia schierato il Partito Democratico su Orta Nova, adesso e in vista delle prossime elezioni comunali, nonostante sia lei la capogruppo tra gli scranni dell’assise comunale. “Mi piacerebbe saperlo, anzi in realtà la risposta già ce l’ho” – afferma Iaia.

“E’ grave che il Partito Democratico provinciale si muova bypassando il circolo e lavorando insieme ad altri che con il partito non hanno nulla a che vedere. Certamente noi non continueremo a fare come negli anni precedenti quando abbiamo lavorato per favorire il partito provinciale. Di conseguenza ci muoviamo in modo coerente rispetto alle loro decisioni, la strada verso le amministrative è ancora lunga e tutta da scrivere… Questa volta, forse più di prima, varranno soprattutto le storie personali. Credo che dopo cinque anni di questa amministrazione,  la gente abbia imparato a riconoscere le persone per quello che sono e sappia capire quando il nuovo è soltanto una ‘riverniciatura’ del vecchio”.



Dopo aver affermato che le nuove proposte non siano attualmente capaci di proporre delle valide alternative sui temi di cui necessita Orta Nova, Iaia si prodiga in un esercizio che in questi ultimi anni è stato poco prossimo alla sinistra, ovvero la capacità di saper fare autocritica: “Avrei dovuto badare di più a comunicare quello che si stava facendo ad Orta Nova e avrei potuto fare meglio nella scelta delle persone di cui circondarmi” – conclude Iaia nell’intervista.

 

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