Visibilmente contrariato per le dimissioni dei consiglieri di minoranza, il sindaco di Stornara Rocco Calamita è intervenuto in video per difendere il suo operato e legittimare le scelte fatte con la SIA che hanno portato all’aumento della TARI. Tra i più criticati dal primo cittadino i consiglieri Alborea e Silba che “con 16 anni di politica a Stornara non hanno mai fatto nulla di buono” – ha affermato il sindaco.
La minoranza in mattinata ha presentato le dimissioni come forma di dissenso nei confronti degli aumenti della TARI e delle spese da inserire nel nuovo bilancio di previsione. “Ieri avevano chiesto le mie dimissioni, oggi hanno presentato le loro. In realtà è pure giusto quello che hanno fatto” – chiosa Calamita – “perchè la politica non è arte loro. Dopo 18 anni hanno capito che si devono mettere da parte…”.
Calamita ha spiegato la situazione che ha portato alla ratifica del disciplinare con l’azienda dei rifiuti, una situazione che poi ha portato all’aumento della Tassa sui rifiuti a Stornara e in tutti gli altri Comuni del Consorzio FG/4. Sull’argomento il sindaco, che ha anche fatto parte del consiglio direttivo ristretto del Consorzio gestore della SIA, si è discolpato affermando di avere avuto poco margine di manovra.
“Dal 2005 al 2011 con SIA sono stati fatti debiti per 900.000 euro che il Commissario Prefettizio di allora aveva inserito in una transazione di € 700.000; in virtù di ciò il nostro Comune sta ancora pagando 8000 euro al mese, oltre a quelli che dobbiamo mensilmente alla SIA per il servizio” – afferma il sindaco che poi ha riassunto tutta la vertenza che ha portato alla crisi dell’azienda di contrada Forcone-Cafiero e le successive doglianza dei Comuni, dei lavoratori e dei cittadini. Il primo cittadino ha risposto anche alla polemica sull’organizzazione di feste. “Il rap va in un capitolo a parte, la TARI non centra niente. Vengono dette un sacco di stronzate…”. Fino a quando il discorso del primo cittadino è tornato sulla scelta eclatante dei consiglieri di lasciare il seggio in segno di protesta. Calamita ha aggiunto a ciò una personale lettura:
“Ciò che si vociferava da tempo si è rivelato – conclude Calamita – i consiglieri Silba ed Alborea riportano in consiglio comunale un politico d’altri tempi, per loro unica vera fonte d’informazione, l’amico Luigi Filannino che neanche con quattro dimissioni riuscirà ad entrare in consiglio. Hanno la mia profonda stima per aver ottenuto un risultato storico nazionale: la prima volta che si dimette una minoranza e non per motivi politici. Ai cittadini chiedo di avere comprensione e di pagare, con l’ufficio tributi faremo dei controlli per assicurarci che tutti paghino e che il tributo non riguardi soltanto i soliti onesti”.
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