Qual è il ruolo delle donne all’interno della nostra società? Qual è la concezione della donna nel 2019? Sono queste le domande che hanno alimentato la discussione che si è tenuta in occasione dell’evento “Donna e papessa, la dissacrazione di un ruolo”. Evento organizzato dalla Pro Loco di Stornarella presso il locale Kilometro Sclero alla vigilia dell’8 marzo, giornata che commemora la festa delle donne. A prendere parte a questa iniziativa sono state Anna Maria Volpe, poliziotta presso la questura di Foggia; Antonella Molfese, ex giocatrice di Rugby di Orta Nova; e infine Gianna Fratta nota direttrice d’orchestra. Il dibattito è stato moderato dalla dott.ssa Luisa Sebastiano.
Prima di cominciare la serata sono stati proiettati alcuni spezzoni del film “La papessa” film che uscì nel 2010, e che destò numerose reazioni, che vede protagonista una donna che si rifiuta di adeguarsi alla società patriarcale e medievale dentro cui si ritrova, ma vuole fare ciò che facevano gli uomini ovvero studiare e avere la possibilità di farsi una cultura. La stessa Luisa Sebastiano ha spiegato che il titolo della serata arriva a rifarsi esattamente a quel film e a quella storia. Subito dopo la stessa moderatrice ha ceduto la parola ad Anna Maria Volpe a cui ha chiesto le difficoltà di una donna nell’entrare in un mondo prettamente maschile quale quello della polizia.

La Volpe ha subito raccontato di quanto fosse stato lento, in Italia, il processo di integrazione delle donne all’interno del corpo di Polizia: “Pensate che solo nel 1981 avremo una riforma della Polizia di Stato che preveda l’ammissione totale delle donne all’interno di questo mondo. Prima, invece, alle donne erano riservati lavori minori rispetto all’uomo in quanto vigeva una certa diffidenza. Oppure pensiamo anche che solo nel 2012 le donne hanno avuto accesso a tutte le discipline sportive che si svolgono durante le Olimpiadi”. La stessa relatrice ha raccontato anche delle prime difficoltà una volta entrata in questo mondo: “Sicuramente ci sono stati molti ostacoli e soprattutto diffidenze nel vedere una donna con la divisa, ma piano piano tutto questo sta cambiando”.

Subito dopo è stata la volta dell’ex giocatrice di Rugby ortese, Antonella Molfese. La quale nel suo intervento ha voluto sgombrare il campo da tutti gli stereotipi possibili: “Si pensa che il Rugby sia solo uno sport maschile e invece non è assolutamente così. Le donne in questo sport hanno determinato un enorme successo”. La stessa Molfese ha raccontato di come il suo avvicinamento a questo sport sia stato dovuto ad uno suo professore universitario il quale le ispirò l’idea di organizzare una squadra femminile anche ad Orta Nova: “Non sapete l’emozione di partecipare al campionato e vedere sul tabellone ‘Verona-Orta Nova’, già questa cosa suscitava in noi grandi emozioni”. Infine la stessa ex giocatrice ha concluso: “Noi siamo l’ampia dimostrazione di come si possa combattere l’ignoranza culturale in quanto abbiamo fatto vedere di come non esistano sport riservati solo agli uomini o solo alle donne”.

Infine è toccato a Gianna Fratta, la nota direttrice d’orchestra insignita nel 2009 del titolo di Cavaliere della Repubblica, per i risultati musicali ottenuti a livello internazionale, raccontare la sua esperienza. La stessa Fratta infatti ha raccontato di come la presenza femminile nel mondo della musica fosse molto bassa: “Quando ho cominciato a studiare Conservatorio mi sono accorta fin da subito che direttrici d’orchestra donne, non vi erano. E questo mi ha sempre fatta rimanere abbastanza perplessa. Quando ho diretto il concerto di Natale in Eurovisione, a Natale del 2016, in Senato sono stata la prima donna nella storia ad averlo fatto. Ma questo non mi ha inorgoglito, mi ha fatto provare un senso di malinconia in quanto non era possibile che dopo tanti anni, nessuna donna era riuscita a fare questo”. Ma il monito più interessante la stessa direttrice lo lancia alla fine: “Care donne per fare carriera non accettiamo mai di scendere a compromessi. Anche quando ci sono molti ostacoli, anche quando tutto sembra difficile, dobbiamo avere la capacità di resistere e di andare avanti senza l’aiuto di nessuno”.

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