Italia, Anni ’60: un gruppo di giovani, spinti dal boom economico in un’epoca dove tutto sembra possibile, decide di costruire un’isola artificiale al largo di Rimini e di farne un utopico stato indipendente. Una storia vera è alla base del romanzo “L’isola e le rose” di Walter Veltroni. Nel racconto dell’ex sindaco di Roma, protagonisti sono la forza e la voglia giovanile di cambiare il mondo che nel ’68 hanno pervaso l’Italia. L’idea esplode grazie a un variegato gruppo di amici che decidono di costruire di fronte a Rimini un luogo che fosse “ideale” per l’arte e la cultura. Giulio, Giacomo, Lorenzo e Simone progettano e realizzano l'”Insulo de la Rozoj”, l’Isola delle Rose in lingua esperanto. Il Sistema, però, è intimorito da tutta questa libertà e cerca di limitarli. I giovani, supportati anche da alcune ragazze del gruppo, Elisa, Luana e Laura, andranno comunque avanti dando vita anche al primo esempio di radio libera in Italia. Una storia sulla speranza, sull’utopia, che spesso viene soffocata. Un grido ai giovani: non smettete mai di crederci e di provarci! La scrittura è semplice, a tratti forse banale, ma è in ogni caso un ottimo libro per il periodo post-estivo.
Se fosse cibo:
Rimini impone i passatelli in brodo, piatto gustosissimo!
Racchiuso in una frase:
“Sono arrivati. Sono tanti e persino armati. Sarà la prima guerra che l’Italia vince da molto tempo. Siamo una libera comunità e veniamo occupati. Guerra in tempo di pace. Che assurdità. Però siamo esistiti. Abbiamo perso ma ci abbiamo provato. L’Isola delle Rose finisce ma non muore. Grazie del vostro affetto.” (p. 290)
Edizione utilizzata:
Walter VELTRONI, L’isola e le rose, Rizzoli, Milano 2012.
Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile in tutte le librerie e sui siti dei maggiori e-commerce italiani (lafeltrinelli.it, mondadoristore.it, ibs.it)