Nel “covidico” – termine coniato per circoscrivere e indicare il tempo del Covid-19 – il primo fronte del contrasto all’emergenza sono senza dubbio medici e infermieri negli ospedali. Ma sui territori, in qualità di responsabili locali della salute pubblica, anche i sindaci hanno dovuto sostenere delle responsabilità mai avute prima. Come hanno reagito i Comuni al Coronavirus? Come guardano al futuro, al netto di tutte le difficoltà? Sono queste le domande che abbiamo posto ai primi cittadini della provincia di Foggia in questo nuovo format di interviste dirette. Nel primo appuntamento di “sindaci in trincea” vi proponiamo l’intervista a Massimo Colia, in rappresentanza del Comune di Stornarella (FG).

1) Stiamo vivendo un momento delicato, nel quale ogni Comune ha dovuto far fronte ai contagi da Covid-19. Com’è la situazione a Stornarella a livello numerico? Come ha reagito la popolazione locale alle misure restrittive? Ha funzionato la macchina della solidarietà? I controlli sono stati sufficienti?
1) Abbiamo avuto in totale fino ad oggi otto casi positivi. Di questi uno è deceduto, mentre tutti gli altri sono stati dimessi e sono tornati nelle loro abitazioni dopo il tampone negativo. Abbiamo soltanto l’ultimo caso, contagiato in ambiente di lavoro ed asintomatico, che sta trascorrendo la sua malattia in isolamento domiciliare obbligatorio, in attesa di guarigione. Per quanto riguarda la reazione della popolazione, all’inizio è stato complicato per tutti, pian piano però hanno compreso che era indispensabile adeguarsi e lo hanno fatto. La macchina della solidarietà a Stornarella ha funzionato. Abbiamo avuto risposte sia in termini di aiuti alimentari che contributi in danaro. Anche i controlli sono stati sufficienti, la Polizia locale e i Carabinieri hanno dato il massimo moltiplicando i loro sforzi organizzativi.

2) In questo momento si pensa alla “fase due”. Secondo il suo punto di vista quali devono essere le prerogative da cui ripartire? Come si può fronteggiare l’inevitabile crisi economica che si sta prospettando? Quali sono le misure messe in campo dal suo Comune per far fronte alla crisi economica?
2) Dobbiamo innanzitutto essere consapevoli che dovremo convivere con il virus per altro tempo. Sarà pertanto necessario far rientrare nella normalità l’adozione delle misure di distanziamento sociale. Sono necessari una serie di interventi a livello di governo centrale e regionale che consentano all’economia di ripartire, anche se mi rendo conto che è difficile perché per ogni intervento ci vorranno le relative risorse economiche che non è detto si riescano a trovare sempre. La prima cosa che abbiamo fatto come azione veloce e concreta dal punto di vista del Comune è stata quella di dare alle famiglie in difficoltà doni alimentari che sono arrivati grazie alla generosità di cittadini ed imprese. Grazie ai fondi governativi si stanno distribuendo i buoni alimentari e stiamo verificando se ci sono le condizioni per un aiuto alle categorie economiche più in sofferenza.

3) Questo periodo è stato caratterizzato anche da una certa “sospensione” della democrazia, soprattutto per l’esercizio del voto. Ma i cittadini possono quanto meno giudicare l’operato della politica esprimendo un’opinione. Lei come giudica l’operato del Governo centrale? Della Regione Puglia e della ASL locale per ciò che concerne le misure poste in essere per far fronte a questa pandemia?
3) Alcune cose hanno funzionato ed altre no ma voglio essere realista ammettendo che nessuno era preparato ad affrontare una situazione del genere.

4) I sindaci della provincia di Foggia hanno lamentato una certa carenza di informazioni per quanto riguarda i casi di positività e le conseguenti misure da attuare. Ha riscontrato ciò anche nel suo Comune? Ciò le ha arrecato dei danni ai fini del suo operato da amministratore? Che cosa ne pensa? Cosa si poteva fare per ovviare a questa problematica?
4) Si, il problema si è verificato anche da noi. Danni no, ma certamente ha reso più complicato la gestione dei controlli e di quello che è legato a questo tipo di informazioni. Abbiamo dovuto, come si suol dire, ‘arrangiarci’ e lavorare di più. In molti casi, questioni che per noi erano semplici e scontate, per altri enti e uffici non lo erano e ad essere sincero non ci siamo preoccupati più di tanto a capire il perché quanto ad impiegare il nostro tempo a risolvere i problemi.

5) Il Coronavirus ha stravolto tutta la programmazione amministrativa dei singoli Enti. Per il vostro Comune, in particolare, quali progetti avete dovuto sospendere? Quali invece siete comunque riusciti a portare a termine?
5) Sono stati sospesi i lavori di cantiere per i quali i decreti avevano imposto il fermo che però con questo ultimo decreto ripartono. Quelli che invece passano per attività d’ufficio non si sono fermati ma hanno subito tutti un rallentamento.

6) A livello personale, come ha vissuto questa fase? Cosa ricorderà di tutto ciò? Citi almeno un ricordo positivo e un ricordo negativo. Un personaggio che ha apprezzato e uno che non ha apprezzato.
6) Certamente è pesata molto – come credo per tutti – dal punto di vista emotivo e ancora di più nel dovermi trovare a fronteggiare le ripercussioni. Nella vita ogni cosa è utile per accrescere il nostro bagaglio di esperienze e ci serve per crescere e migliorare. Questo comporta che l’esperienza negativa di oggi potrebbe tornare utile un domani. Comunque la cosa fortemente negativa che ho vissuto indirettamente è il senso di solitudine provato dai casi positivi quando venivano ricoverati e il disorientamento dei loro familiari che avevano la sensazione di vedere i loro cari sparire nel nulla. E ancor di più il disagio provato da chi ha avuto un decesso in famiglia e non ha potuto neppure dare l’ultimo saluto al proprio caro estinto. In questo contesto ho apprezzato tutti quelli per il nostro paese si sono rimboccati le maniche per dare il loro contributo. Non ho apprezzato invece chi, anche in questa occasione, non riesce a fare niente di più oltre a piagnucolare, lamentarsi e andare alla ricerca di chi e come ha sbagliato.

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