Nel “covidico” – termine coniato per circoscrivere e indicare il tempo del Covid-19 – il primo fronte del contrasto all’emergenza sono senza dubbio medici e infermieri negli ospedali. Ma sui territori, in qualità di responsabili locali della salute pubblica, anche i sindaci hanno dovuto sostenere delle responsabilità mai avute prima. Come hanno reagito i Comuni del foggiano al Coronavirus? Come guardano al futuro, al netto di tutte le difficoltà? Sono queste le domande che abbiamo posto ai primi cittadini della provincia di Foggia in questo nuovo format di interviste dirette. Nel secondo appuntamento di “sindaci in trincea” vi proponiamo l’intervista a Domenico Lasorsa, in rappresentanza del Comune di Orta Nova (FG).

1) Stiamo vivendo un momento delicato, nel quale ogni Comune ha dovuto far fronte ai contagi da Covid-19. Com’è la situazione ad oggi ad Orta Nova a livello numerico? Come ha reagito secondo lei la popolazione locale alle misure restrittive? Ha funzionato la macchina della solidarietà? I controlli sono stati sufficienti?

1) La situazione dei contagi a Orta Nova aggiornata al 28 aprile è di 9 persone positive al Covid-19; 10 persone in isolamento domiciliare la maggior parte delle quali ha effettuato il tampone con esito negativo. Ovviamente tante persone, i cosiddetti contatti stretti, hanno completato il periodo di isolamento senza manifestare alcun problema.
Devo dire che escludendo pochissimi individui che hanno creato qualche problema disattendendo alle prescrizioni, la cittadinanza ortese ha dimostrato senso civico e senso di responsabilità seguendo le disposizioni restrittive per contrastare la diffusione del virus. La macchina della solidarietà ha funzionato e sta funzionando grazie al supporto dato dalle diverse associazioni attraverso la donazione di mascherine; grazie ad alcune aziende locali che hanno donato alle strutture ospedaliere territoriali maschere per la ventilazione; grazie alla C.O.C, con la quale stiamo fornendo aiuti di prima necessità alle famiglie più fragili; grazie all’attivazione della spesa in sospeso per incrementare gli aiuti alimentari e, attraverso un conto corrente dove abbiamo versato le nostre indennità da amministratori insieme alle donazioni da parte di privati cittadini, con il quale riusciremo a rifornire le caritas parrocchiali e associazioni come la Misericordia. L’impegno delle forze di polizia locale è considerevole, nonostante il ridotto organico a disposizione. Purtroppo dobbiamo comprendere che il problema relativo al contenimento della gente non è presente solo ad Orta Nova ma in tutta Italia, come testimoniano le ultime notizie di assembramenti che si sono verificati in alcuni paesi. Le forze di polizia non possono monitorare un intero paese, è per questo che ci vuole un concreto aiuto da parte della cittadinanza attraverso un forte senso civico.

2) In questo momento si pensa alla “ fase due “. Secondo il suo punto di vista quali devono essere le prerogative da cui ripartire?Come si può fronteggiare l’inevitabile crisi economica che si sta prospettando? Quali sono le misure messe in campo dal suo comune per far fronte alla crisi economica? C’è stata, nel suo comune, una certa bagarre sui buoni spesa. Come pensa di affrontare la seconda tranche? Cosa pensa della proposta delle opposizioni di sospendere le imposte comunali per le attività rimaste chiuse?

2) La prerogativa da cui far partire la fase due è quella di garantire la ripresa delle attività lavorative nella sicurezza più totale in modo da evitare un effetto rebound con una rapida risalita del contagio. Un modo per fronteggiare la crisi economica che sta accompagnando questa situazione emergenziale potrebbe essere quella di far ripartire le economie locali, ad esempio acquistando prodotti locali o pensare di trascorrere le vacanze nelle nostre località. Queste sono alcune marginali soluzioni; per superare questa crisi è fondamentale una importante iniezione di liquidità che consenta ai paesi colpiti di ripartire attraverso l’apertura di cantieri per realizzare opere di pubblica necessità e contestualmente aiutare le imprese colpite da questa crisi. Noi come Comune attraverso la C.O.C. e il contributo delle associazioni di volontariato e delle Caritas parrocchiali, stiamo fornendo un aiuto per garantire le esigenze alimentari di tanti cittadini. Purtroppo lo ha denunciato anche il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che i comuni sono l’ennesimo settore in affanno. Quindi, di conseguenza, non c’è chissà quale autonomia economica per disporre di manovre o quant’altro. Ma ci stiamo provando. Per quel che riguarda la bagarre della consegna dei buoni spesa è stata causata da una distorta informazione e dalla tensione del momento. Infatti subito dopo il discorso del premier Conte si era convinti che il giorno dopo i fondi fossero già arrivati, cosa non vera. Per non parlare di come si stesse diffondendo la voce che altri comuni stessero già consegnando i buoni spesa e noi eravamo in ritardo con le consegne. Anche questa cosa non è vera. Abbiamo fatto le nottate per garantire il ritiro del buono prima di Pasqua. Con la seconda tranche assegneremo i buoni a coloro i quali sono rimasti esclusi in prima battuta. Sempre rispettando le condizioni iniziali. La proposta delle opposizioni è un aspetto da noi già considerato. Stiamo pensando alla possibilità di sospendere alcune imposte comunali per le attività rimaste chiuse e anche un ausilio economico. Ma tutto questo potrà essere valutato solo con la previsione di bilancio, quindi facendo realmente i conti con le risorse economiche che il Comune si ritrova. Non mi piace promettere cose che potrei non mantenere.

3. Questo periodo è stato caratterizzato anche da una certa “sospensione” della democrazia, soprattutto per l’esercizio del voto. Ma i cittadini possono quanto meno giudicare l’operato della politica esprimendo un’opinione. Lei come giudica l’operato del Governo centrale, della Regione Puglia e della ASL locale per ciò che concerne le misure poste in essere per far fronte a questa pandemia?

3) Non la chiamerei “sospensione della democrazia” ma una condizione in cui viene posticipato, ma ugualmente garantito, il diritto di voto a causa dell’emergenza covid-19. E’ legittimo che i cittadini possano esprimere la loro opinione sull’operato della politica in questa fase. Ma le opinioni da qualsiasi parte vengano sono opinabili e in una fase come quella che stiamo vivendo abbiamo bisogno di affidarci a certezze, a chi ha le competenze scientifiche e le conoscenze per trovare le soluzioni migliori per uscire fuori da questa crisi. Il rischio più grande è quello di affrontare il problema agendo in ordine sparso, dettato da opinioni e interessi divergenti, pertanto ritengo sia fondamentale un’unica regia. Per cui trovo positivo il giudizio sull’operato del Governo centrale, della Regione e delle Asl territoriali, per le cose fatte fino ad oggi nell’affrontare questa emergenza.

4) I Sindaci della provincia di Foggia hanno lamentato una certa carenza di informazioni per quanto riguarda i casi di positività e le misure da attuare. Ha riscontrato ciò anche nel suo comune? Ciò le ha arrecato dei danni ai fini del suo operato da amministratore? Che cosa ne pensa? Cosa si poteva fare per ovviare a questa problematica?

4) Siamo stati tra i primi a denunciare questo aspetto. Inizialmente non ci veniva comunicato alcun dato e in aggiunta a questo siamo stati sollevati dal nostro ruolo di autorità sanitaria per cui ci si doveva attenere alle indicazioni fornite dai DPCM. Solo dopo le pressioni esercitate sulla Regione siamo riusciti, dalla seconda meta’ di marzo in poi, ad ottenere i dati relativi ai contagi. I dati vengono forniti ai sindaci dalla Asl territoriale attraverso la Prefettura. In genere la Asl può metterci alcuni giorni nel comunicare i dati e pertanto la situazione fornitaci è sempre aggiornata a qualche giorno prima. Certo questo è stato un aspetto che inizialmente ha creato una grande difficoltà. Non si avevano certezze ufficiali sui contagiati e sulle persone isolate e pertanto si viaggiava sui “si dice” e sui “sentito dire”, condizioni che non permettevano alcuna attività di serio controllo sulla popolazione. Ritengo che coinvolgendo sin dall’inizio i sindaci si sarebbero potuti organizzare dei percorsi informativi più idonei e rapidi sia con la Regione che con la ASL.

5) Il Coronavirus ha interrotto gran parte della programmazione amministrativa dei singoli enti. Per il vostro Comune, in particolare, quali progetti avete dovuto sospendere? Quali invece siete riusciti comunque a portare a termine?

5) Siamo stati costretti a sospendere opere pubbliche come: il plesso B della scuola media Pertini per l’auditorium e i laboratori didattici; il projet financing per i loculi cimiteriali; i lavori dell’RSSA; i lavori presso la villa comunale per gli impianti di illuminazione e di videosorveglianza; l’avvio definitivo della raccolta differenziata. Per questi ed altri progetti in corso puntiamo a realizzarli non appena le condizioni legate a questa fase emergenziale lo consentiranno. Sperando proprio di partire da quest’estate.

6) A livello personale, sia per il suo lavoro che per il suo ruolo da sindaco, come ha vissuto questa fase? Cosa ricorderà di tutto ciò? Citi almeno un ricordo positivo e uno negativo. Un personaggio che ha apprezzato e uno che non ha apprezzato.

6) Il ruolo di sindaco già di per sé complesso e complicato ha subito un ulteriore aggravio a causa dell’emergenza Covid, sono accresciute le preoccupazioni legate alla salute di un’intera comunità e ai conseguenti risvolti economici. Come medico che mi vede impegnato ad affrontare in prima linea questa emergenza, è cresciuta la preoccupazione di poter essere causa di contagio per i miei familiari e i miei contatti al di fuori dell’ambiente ospedaliero. Il ricordo negativo è legato a quella sera in cui mi comunicarono la messa in quarantena a causa dell’intervento in pronto soccorso su un paziente risultato poi positivo al Covid-19. Guardate che vivere isolati in una stanza e distanziati dal resto della famiglia non è semplice. Il ricordo positivo è l’epilogo della quarantena quando mi è stato comunicato il risultato del tampone negativo. La prima cosa che ho fatto è stata quella di abbracciare mia moglie e le mie figlie e comunicare la bella notizia al resto della cittadinanza. Non voglio fare nomi di persone che ho o non ho apprezzato in questo periodo. Voglio però spendere parole positive per chi ha avuto il coraggio di prendere decisioni importanti per affrontare questa emergenza non considerando interessi di parte. Esprimo il mio giudizio negativo su chi ha voluto, sia a livello centrale che periferico, strumentalizzare politicamente questa fase emergenziale.

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