Il Covid-19 è stato come un fulmine a ciel sereno per il Comune di Ascoli Satriano, primo in provincia di Foggia e tra i primi di tutta la Puglia a conoscere il pericolo dell’infenzione. Per la terza puntata della nostra rubrica di interviste “Sindaci in trincea” abbiamo chiesto al primo cittadino del Comune dei Grifoni, Vincenzo Sarcone, come ha vissuto le varie fasi della pandemia, dalla sottovalutazione dell’emergenza, fino ad arrivare al periodo attuale in cui si prospettano le riaperture per gli esercizi commerciali. Segue l’intervista.

1) Il Comune di Ascoli Satriano è stato il primo – tra quelli della Capitanata – a conoscere la minaccia del Covid-19. Come avete vissuto quel momento? Quali sono state le difficoltà nel reperire informazioni e nell’individuare la strategia da seguire, in un momento in cui nessuno sapeva la portata di questa minaccia sanitaria?
1) Sono letteralmente sprofondato in un baratro. Una mia amica mi aveva riferito che una signora di Ascoli Satriano aveva dato ospitalità a suo fratello, proveniente da Soresina (CR), il quale, presentando tutti i sintomi da coronavirus, dopo aver contattato il 112, era stato invitato a recarsi presso il Policlinico di Bari, ovvero ritornarsene in Lombardia. Febbricitante, il signore opta per quest’ultima soluzione e si fa accompagnare alla Stazione Ferroviaria di Foggia da un parente di Ascoli. Intanto la sorella, che lo aveva ospitato, e la nipotina risultavano avere pure loro la febbre. Era il 24 febbraio 2020, alcuni virologi affermavano ancora che l’infezione da Covid 19 era poco più che una semplice influenza stagionale. Mi rivolgo allora ai Carabinieri di Ascoli chiedendo di mettermi in contatto con il signore di Soresina e, tramite, i loro colleghi del nord ottengo il numero del Sindaco di quella Città. Questi mi rappresenta l’enorme difficoltà di sottoporre a tampone il suo concittadino, perché l’ASL di Cremona era al collasso. Telefono quindi la Prefettura di Foggia e mi viene risposto che non avrei dovuto fare niente, almeno fino alla conferenza stampa del giorno successivo che si sarebbe tenuto presso il Palazzo di Governo di Foggia. Telefono al Direttore Generale il quale, essendo impegnato, mi riferiva che mi avrebbe chiamato. Telefono alla Protezione Civile i quali mi mettono in contatto con una dottoressa del Policlinico di Bari, la quale mi riferisce che non avrei dovuto fare proprio niente, giacché al Signore di Soresina non era stato fatto il tampone. Per farla breve, non avendo avuta alcuna risposta, mi sono rivolto ai media e subito dopo un articolo di giornale, sono stato contattato dall’ASL di Foggia e ho avuto i primi riscontri. Medio tempore ho messo in quarantena 25 persone oltre alla signora che aveva ospitato il fratello. Quasi tutti mi hanno attaccato dicendo che un Sindaco non doveva assolutamente provocare “allarmismo”, parola questa poi divenuta obsoleta quando si è capito che il coronavirus non era una semplice influenza stagionale. Poi i fatti mi hanno, purtroppo, dato ragione: il signore di Soresina è risultato positivo al tampone, così pure sua sorella.

2) Nella fase successiva quasi tutti i Comuni hanno dovuto far fronte ai contagi da Covid-19. Com’è la situazione a livello numerico – ad oggi – nel Comune di Ascoli Satriano? Come ha reagito secondo lei la popolazione locale alle misure restrittive? Ha funzionato la macchina della solidarietà nel suo Comune? Quali sono stati gli “attori” della solidarietà? I controlli sono stati sufficienti?
2) Oggi ad Ascoli non vi è alcun contagio. La signora, prima contagiata in Capitanata, è risultata negativa a due tamponi successivi. I miei concittadini hanno condiviso in toto le misure restrittive imposte, giacché hanno ben compreso che erano state adottate esclusivamente per la tutela della loro salute. Oggi forse sono un po’ stanchi dal momento che nella contestazione delle sanzioni di cui ai vari DPCM si è usata una certa “rigidità” che, a mio avviso, doveva essere maggiormente contemperata dal buon senso. La macchina della solidarietà nel mio Comune ha funzionato alla perfezione. Se non vi fossero state le Associazioni di Volontariato della Protezione Civile e della Guardie Zoofile non avrei avuto la possibilità nemmeno di notificare alle persone in isolamento fiduciario il provvedimento di quarantena. Noi abbiamo messo in moto una macchina che dal punto di vista assistenziale ha garantito più di 90 computer agli studenti disagiati; la distribuzione di prodotti alimentari ed è stato previsto in bilancio un sostegno economico per le attività costrette a chiudere pari ad euro 242.000,00. Infine sono stati distribuiti i buoni spesa dopo pochissimi giorni. Dal punto di vista sanitario: abbiamo distribuito 15 mila mascherine; forniamo gratuitamente il test rapido sierologico; la misurazione dell’ossigenazione del sangue tramite saturimetro; l’analisi del sangue e la radiografia del torace grazie ad una convezione che il Comune ha stipulato ad hoc con la Società Telesforo, nonché è stata messa a disposizione un’ambulanza attrezzata Covid per il trasporto in Ospedale dei casi più gravi.

3) Almeno dal punto di vista formale è iniziata la cosiddetta “fase due”. Secondo il suo punto di vista quali devono essere le prerogative da cui ripartire? E’ d’accordo con le riaperture disposte dall’ultimo DPCM? Crede che sia prematuro riaprire tutto o è favorevole ad ulteriori riaperture?
3) Io credo che ad Ascoli Satriano si è pronti a riaprire così come previsto dal Governo Centrale per la fase due. Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo, può darsi che domani si possa verificare un altro caso di contagio, ma sono convinto che siamo pronti eventualmente a fronteggiarlo.

4) Sempre in tema di ripartenze. Come si può fronteggiare l’inevitabile crisi economica che si sta prospettando? Quali sono le misure messe in campo dal suo Comune per far fronte alla crisi economica? Come è andata la distribuzione dei “buoni spesa”? Ritiene soddisfacenti le misure economiche poste in essere dal Governo centrale e dalla Regione Puglia?
4) Come ho risposto già prima, il mio Comune ha previsto un contributo per le attività costrette a chiudere durante questo periodo che ammonta a circa 242.000,00 euro. Inoltre ci sarà una riduzione delle tasse locali TARI e COSAP per tutti i cittadini che l’emergenza ha colpito particolarmente. I buoni spesa sono stati distribuiti insieme con prodotti alimentari offerti da volontari. Non credo che le misure economiche poste in essere dal Governo centrale o dalla Regione Puglia saranno in grado di ovviare al danno arrecato.

5) Nel suo Comune, ancor prima che lo facesse il Governo centrale, è stata disposta l’attuazione di test sierologici sulla popolazione locale. Quali effetti sta sortendo questa mappatura? E’ possibile – secondo lei – riprodurre su più ampia scala questa procedura di screening della reazione immunologica della popolazione?
5) Si, sono stati fatti i test sierologici e stiamo ancora effettuando tali tipi di esami sulla popolazione locale. Non vi sono stati casi positivi registrati tramite il test fino ad oggi.

6) Questo periodo ha posto degli interrogativi anche sulla tenuta democratica dei diversi livelli istituzionali. Lei come giudica – in linea generale – l’operato del Governo centrale, della Regione Puglia e della ASL locale per ciò che concerne le misure poste in essere per far fronte a questa pandemia? Ritiene che la divisione in livelli istituzionali – sancita dal titolo V della Costituzione – abbia in un certo senso creato difficoltà al piano d’azione in contrasto al COVID-19?
6) Io credo che l’operato del Governo centrale possa essere criticato in termini negativi solo per quanto riguarda l’accentramento delle competenze in favore delle ASL locali. Queste competenze sono state esercitate da lontano e senza alcuna conoscenza delle varie situazioni locali.

7) I Sindaci della provincia di Foggia hanno lamentato una certa carenza di informazioni per quanto riguarda i casi di positività e le misure da attuare. Ha riscontrato ciò anche nel suo Comune? Ciò le ha arrecato dei danni ai fini del suo operato da amministratore? Che cosa ne pensa? Cosa si poteva fare per ovviare a questa problematica?
7) All’inizio questo non accadeva, poi i Sindaci non sono stati più notiziati dei casi di contagio nel proprio paese. Sono venuti a conoscenza di quanto accadeva nelle proprie Città dai media e dagli organi di stampa. Questo faceva sì che in paese si causava dell’allarmismo a cui i Sindaci non potevano far fronte in alcun modo.

8) Il Coronavirus ha interrotto gran parte della programmazione amministrativa dei singoli enti. Per il vostro Comune, in particolare, quali progetti avete dovuto sospendere? Quali invece siete riusciti comunque a portare a termine?
8) Malgrado tutto l’Amministrazione Comunale ha portato avanti i propri progetti. Si è avuta solo una sospensione dei lavori di restauro del Castello Ducale e di quelli relativi alla creazione di un parco cittadino in Villa Ricciardi. Oggi finalmente i lavori sono ripresi e riguardano oltre a quanto già detto, anche il rifacimento di Via Santa Maria del Popolo, di altre vie cittadine e di largo Donatori del Sangue. E’ stato infine depositato all’INVITALIA il progetto definitivo-esecutivo di recupero e valorizzazione di Villa Faragola nell’ambito dei progetti finanziati dal CIS per la Capitanata.

9) A livello personale, per il suo ruolo da sindaco ma anche come cittadino, come ha vissuto questa fase? Cosa ricorderà di tutto ciò?
9) Il ricordo positivo è stato quello di vedere tutti i cittadini ascolani uniti nel darsi da fare per fronteggiare l’emergenza. Quello negativo riguarda l’emarginazione del primo momento che hanno dovuto subire i miei concittadini dal resto della Capitanata. Questo mi ha fatto venire dei dubbi sull’opportunità di essere stato trasparente nel denunciare il primo contagio.

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