La Borgata di Tressanti sta tornando lentamente alla normalità dopo l’individuazione di una soluzione “tampone” per il grave disservizio idrico che ha lasciato a secco per molto tempo quasi 700 persone. Dopo cinque mesi senz’acqua, infatti, la contrada agricola ha visto arrivare le prime autobotti che riforniscono le abitazioni della zona. Il risultato è stato raggiunto grazie alle proteste del comitato locale, seguito da CittadinanzAttiva di Cerignola. L’indignazione dei cittadini della zona è stata riportata all’attenzione nazionale – a più riprese – dalla trasmissione di Canale 5, Striscia La Notizia, fino a quando non sono giunte delle prime notizie rassicuranti. Del grave disservizio, dopo rimpalli tra Comune di Cerignola e AQP, si è interessata in ultima istanza la Regione Puglia che ha disposto l’arrivo di autobotti.

Il problema è diventato ancor più grave in corrispondenza del lockdown da coronavirus, quando gli abitanti della zona erano comunque costretti a percorrere diversi chilometri per approvvigionarsi di acqua presso gli allacci di Borgo Mezzanone, nonostante le norme anticontagio intimassero loro di rimanere a casa. L’acqua, bene di primaria importanza già solitamente, veniva a mancare proprio in corrispondenza di un periodo in cui la domanda di igiene era ancora più alta, creando ulteriori disagi e preoccupazioni nei cittadini.

Adesso, grazie all’impegno della regione Puglia, è stata risolta, almeno in parte, questa annosa questione. Nello specifico, è stata individuata, con il Commissario Postiglione di Cerignola, una ditta privata che gradualmente ha iniziato a fornire tutta la frazione. La Regione Puglia, per il tramite dell’assessore Giannini, si è impegnata a trovare risorse per garantire la copertura di una parte considerevole del costo del servizio che sarà comunque a carico dei cittadini.

Dopo l’arrivo delle autobotti, sono seguite delle riunioni con i rappresentanti della borgata e le istituzioni, per provare a progettare il futuro. Stando a quanto è emerso dagli incontri, la Regione Puglia sembrerebbe intenzionata ad individuare una soluzione definitiva, rispolverando un progetto rimasto da decenni inattuato. Nell’arco di tre anni, infatti, potrebbe vedere la luce un piano strutturato volto all’allaccio delle infrastrutture idriche in favore delle abitazioni che al momento risultano tagliate fuori. La difficoltà riguarderebbe il reperimento delle risorse che sarebbero ingenti anche in ragione del fatto che le case della borgata siano distanti tra loro.

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