Libera ricorda la figura di Nicola Ciuffreda, a trentanni esatti dalla sua morte. La storia di Ciuffreda è ancora oggi un monito per tutti i cittadini di Foggia, in quanto l’imprenditore edile ebbe il coraggio di denunciare i suoi estorsori e per questo pagò con la sua vita in quel tragico 14 settembre 1990 (LEGGI QUI LA SUA STORIA https://vivi.libera.it/storie-957-nicola_ciuffreda). Oggi in città c’è un presidio di Libera che porta il suo nome e quello di Francesco Marcone, ma sono trascorsi molti anni in cui la storia di Ciuffreda sembrava destinata ad essere dimenticata.

“La sua vicenda di vita è emblematica della storia della città di Foggia” – raccontano da Libera – perché quello dell’edilizia è stato per molti anni il settore di maggiore sviluppo economico. Ma la risposta di Nicola è significativa perché è stato lui per primo, con il suo rifiuto di pagare, a togliere il velo sul sottobosco mafioso che preme e distorce il mercato delle case a Foggia. Nicola Ciuffreda di fatto, con la sua vita ha difeso la possibilità di lavorare, di fare imprenditoria a Foggia come uomini e donne liberi”.

Nel video diffuso dal presidio “Ciuffreda-Marcone”, i tanti rappresentanti dell’associazione ricordano quando nel 2018 il nome di Nicola Ciuffreda fu nominato per la prima volta dal palco di Foggia, insieme a tante altre vittime di mafia, nell’elenco che Libera legge per tenere viva la memoria. “A Nicola va la nostra memoria e il nostro costante impegno per rendere Foggia una città dalle mafie. Alla sua famiglia va il nostro più caro abbraccio”.

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