Era sicuramente una delle testimonianze storiche più antiche della città di Orta Nova, ma purtroppo oggi non è più visibile. Il passo d’Orta è stato un vero e proprio crocevia per le tratte commerciali e per la transumanza, ma nonostante questo non è scampato all’oblio, portando con sé gran parte della narrazione storica della cittadina dei Reali Siti.
Non tutti lo sanno, ma nel sito posto a 3 km da Orta Nova, sul tratto Foggia-Bari della SS16, lungo un antico tratturo regio, sorgeva una taverna che ospitava e offriva rifugio ai pastori in transito dagli Abruzzi e dal Molise, soprattutto in inverno, quando le rigide temperature di queste regioni non consentivano agli animali di pascolare. Di questa grande testimonianza storica della tradizione pastorale oggi non rimane nulla, poiché il fabbricato è stato abbattuto nel 1954, in quanto ritenuto pericolante, dopo vani tentativi di recupero. La leggenda narra che addirittura abbiano soggiornato nella taverna illustri cavalieri medioevali e santi come San Gerardo Maiella. Ma oltre ai racconti di tradizione orale sono tanti i ritrovamenti che ci fanno collocare la struttura in un’epoca addirittura precedente.
Sul sito, infatti, sono state rinvenute delle testimonianze archeologiche risalenti addirittura all’epoca dei romani che ne raccontano un valore noto sin dall’antichità. Oltre a sarcofagi e frammenti ceramici smaltati, l’origine romana del sito sarebbe testimoniata dal fatto che nei pressi dell’ultima struttura rimasta eretta vi erano dei resti di una antica torre vedetta riconducibile ad una “posta” romana. Alcuni studiosi pensano che addirittura il Passo D’Orta abbia contribuito a dare il nome alla città di Orta Nova. Infatti, riconoscendo la presenza di una via di comunicazione romana, si pensa che il passo fosse chiamato di “Orta” in quanto collocato ad Oriente della città di Herdonia. Infatti, dal latino “oriente” si dice proprio “Ortus”, da cui “Orta”.
Al di là di questo passaggio storico, sappiamo però che la zona ebbe grande sviluppo sul finire del medioevo, soprattutto dal 1447 in poi, con l’istituzione della Regia Dogana della mena delle pecore da parte di Alfonso I d’Aragona. Nella struttura del passo d Orta, infatti, si offriva riparo ai pastori e alle greggi e si riscuoteva il pedaggio, secondo le regole stabilite al tempo. Importante fu anche in epoca Borbonica con leggi applicate in maniera specifica al Feudo di Orta dalla dinastia Spagnola-Napoletana. Le regole del pedaggio erano scritte su epigrafi del 1850 che oggi sono conservate presso l‘Archivio di Stato di Foggia.
Di quell‘antica costruzione adibita a svariate funzioni (posta cambio cavalli, ristoro e riposo, pagamento del pedaggio per la transumanza, taverna e osteria per passanti e locali) non vi è più traccia, ma i cultori della storia locale e gli anziani del posto sanno bene quanto fu importante per lo sviluppo della città. Una storia che purtroppo rimane soltanto sui libri e nei ricordi di chi l’ha vissuta.
In merito a quanto asserito e documentato,in zona la torre,ove federico 2° avrebbe fatto eriggere…appunto una “torre”; ero piccolo,circa eta’ prescolare,raccoglievo in cola’ terreno dei frammenti in materia “ceramica” -mio padre,sotto padrone,amm.va un terreno agricolo di alberi da frutta-fichi di colacola-buonissimi,ed altre piante: ulivi e mandorle!