E’ ancora buio fitto per Foggia e provincia. Ogni qual volta viene stilata una classifica di vivibilità della città, il capoluogo della Capitanata trema perché i numeri non sono mai stati benevoli negli ultimi anni. Ad aggiungersi alla lunga scia di pessimi piazzamenti vi è anche la rilevazione di Italia Oggi e Università La Sapienza. Quest’ultimo studio ha stilato una classifica delle città più vivibili del 2020 su scala provinciale. La lista si basa su otto categorie, la cui valutazione oggettiva ne fa derivare la qualità della vita percepita. In cima troviamo la provincia di Pordenone, all’ultimo posto invece quella di Foggia (107esima posizione).

I parametri hanno subìto anche un certo cambiamento rispetto all’ultimo anno, questo chiaramente anche a causa della pandemia da Covid-19 che ha rimescolato le carte in tavola. Foggia è fanalino di coda e strappa la maglia nera alla città di Crotone (ultima nel 2019). Chiaramente questo piazzamento non di certo meritorio ha suscitato le reazioni in città, anche dalla politica locale. E’ intervenuto nel merito anche il sindaco di Foggia, Franco Landella, il quale ha chiesto un interessamento della Regione Puglia affinché questi parametri rilevati possano migliorare nei prossimi anni.

“Innanzitutto, bisogna ricordare che la classifica è su base Provinciale e quindi essa non riguarda esclusivamente la città di Foggia” – sottolinea Landella. “Apprendo questa impietosa classifica con sconforto e rabbia. Sconforto per come Foggia resti una piccola cenerentola tra le province italiane; rabbia per cosa, fino a oggi, non è stato fatto per il benessere di questa realtà. Senza politiche di ampio respiro e a lungo termine, che incoraggino investitori e creino opportunità di lavoro e crescita, questa Provincia è destinata a essere terreno fertile per la criminalità organizzata. Penso che la Provincia foggiana meriti tanto e tanto altro” – conclude Landella – la mia è una richiesta di aiuto, sostegno e confronto diretta alla Regione Puglia e al Governo nazionale, che spero che non resti inascoltata”.



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