All’arte è storicamente demandato il compito di segnare la strada del progresso, di fare denuncia sociale quando le diseguaglianze si inaspriscono e di anticipare i tempi delle nuove tendenze, quando l’oscurantismo sta per prendere il sopravvento. E’ quello che fa Antonella Vigorito (28 anni), artista poliedrica, originaria di Orta Nova che con le sue opere, negli scorsi giorni ha ricevuto il premio di “Artista dell’anno 2020” ideato da Effetto Arte Gallery e a cura della redazione di Art Now per Palermo Expo. La giovane pittrice e curatrice di installazioni ha ottenuto questa menzione di merito attraverso un’opera che demistifica la natura femminile e rende consuetudinario ciò che per secoli è rimasto nascosto, per senso di pudicizia o per quelli che semplicemente chiameremo tabù. Abbiamo ascoltato Antonella Vigorito per conoscere meglio il suo percorso professionale e per saperne di più sui suoi progetti futuri. Segue l’intervista a cura di Francesco Gasbarro.


1) Innanzitutto brevi cenni sulla sua formazione e naturalmente sui suoi traguardi da artista. Le chiedo come sia nata la sua passione e quali siano stati i precedenti premi ed onorificenze. Quali sono i riferimenti culturali a cui si ispira?
1) Non credo ci sia stato un avvenimento particolare della mia vita in cui abbia capito di avere la passione per l’arte, credo di esserne innamorata da sempre. Ho frequentato l’Istituto Statale d’Arte Sacro Cuore di Cerignola che mi ha permesso di approfondire le mie capacità tecniche e ampliare quello che è il mio bagaglio culturale. Successivamente decido di iscrivermi all’ Accademia di Belle Arti di Bari, dove mi laureo in pittura. Ovviamente da qui mi sono resa conto di mettere ”da parte” la pittura come mezzo di espressione e dedicarmi al contesto museale. Infatti ho intrapreso un percorso formativo legato ai Beni Culturali e alla curatela, conseguendo due Master di I livello in Management dei Beni Culturali e in Didattica museale e percorsi tattili, in particolare dedicato ai  percorsi espositivi per non vedenti e ipovedenti. Attualmente sto studiando un terzo Master in Event Management e Gestione Museale. Nel corso degli anni mi sono dedicata a numerosi Concorsi Nazionali ed Internazionali, eventi culturali di poesia e teatro, mostrando sempre il rapporto  individuo-società divenuto quasi ”ossessivo”  attraverso i miei lavori pittorici, prevalentemente di aspetto classicista. Nel 2016 partecipo e vinco una borsa di studio al Concorso Nazionale per la creazione del calendario per aiutare i ragazzi di Scampia attraverso la Fondazione Angelo Affinita Onlus a Napoli. Nel 2018 vengo selezionata alla collettiva d’ arte  Biennale della Creatività al Femminile W.A.B. di Bra (CN).Negli ultimi anni, la curatrice Romina Sangiovanni della OnArt Gallery di Firenze possiede alcune mie opere in permanenza nella sua galleria, organizzando eventi a tema. Ho personalmente organizzato una mia personale attraverso l’ associazione culturale ”KM Sclero” di Stornarella. Ho donato una mia opera per l’ asta di beneficienza con la collaborazione Onlus ”Trenta Ore per la Vita” e AISM attraverso l’ associazione culturale Artetra. Il mio stile è nato dall’ informale sino al figurativo classico contemporaneo, appunto classicista come detto in precedenza. Mi soffermo soprattutto sull’aspetto sensibile nei confronti degli avvenimenti, soprattutto quelli legati al contesto sociale a cui appartengo. Oltre alla pittura, esprimo i miei concetti attraverso le installazioni.

2) Ora parliamo della sua ultima esperienza. Come si diventa “artista dell’anno 2020”? Con quali lavori ha partecipato e in quale categoria sono rientrate le sue opere? In cosa consisteva la premiazione, ci saranno per caso degli sviluppi futuri a partire da questa premiazione?
2) Una tra le esperienze più entusiasmanti è esser diventata “Artista dell’anno 2020”. Ho partecipato al Concorso ideato da Effetto Arte Gallery di Palermo, in collaborazione con Art Now editore, iscrivendomi attraverso la curatrice Maria Di Pasquale. L’ Opera proposta è Identity Transformation (in foto) Project del 2019, un’ installazione- progetto ideata in occasione della Tampon Tax, dove gesti, strumenti e tempistiche affermano l’identità femminile attraverso il sangue. Attraverso una selezione da parte dei curatori ed esperti nel settore, i selezionati ”Artisti dell’ anno 2020” hanno ricevuto un riconoscimento d’arte di rilevanza Internazionale, con lo scopo di promuovere gli artisti emergenti e arricchire il patrimonio artistico 2020. Un’occasione per una divulgazione completa del proprio operato. Qualche giorno fa, le opere sono state presentate attraverso il canale Art Now, dopo ovviamente aver spedito a casa targa, rivista ed attestato di partecipazione, informandoci che a fine marzo ci sarà una riselezione dei partecipanti, per poter esporre a Palermo Art Expo e concorrere per i premi in denaro. Ovviamente, spero di poter far parte della mostra fisica e di arricchire sempre di più questa bellissima esperienza.

3) Parliamo del contesto, in linea generale. Lei pensa che il Covid abbia permesso all’arte di fare dei progressi o di regredire? E’ vero sono aumentate le occasioni di esprimersi, visto che siamo stati tutti costretti a fare introspezione, ma i luoghi di cultura sono rimasti chiusi. Cosa ne pensa dell’arte raffrontata a questo periodo così difficile?
3)L’ arte è in continua evoluzione, non si ferma mai, nemmeno in periodi come questo. Chi ha il bisogno di esprimersi, chi lo fa per natura, non vede gli avvenimenti come un limite, ma come un’ispirazione, un mezzo per riscattarsi sempre! Sicuramente ci sono stati dei cambiamenti, dell’arte, dei luoghi della cultura, delle persone, del modo di agire e di pensare, ma credo sia il momento più proficuo per poter sviluppare nuove iniziative, con nuovi strumenti e nuove forme di espressione.

4) Parliamo del nostro contesto, ma in maniera particolare. Cosa pensa del territorio della provincia di Foggia? E’ pronto a parlare di arte? Ci sono dei talenti su questo territorio e perché secondo lei spesso non hanno modo di esprimersi ed essere apprezzati?
4) Ho sempre creduto che nel mio territorio si possa parlare di arte in generale, anche perché ne siamo completamente circondati, sarebbe da idioti ignorare la propria storia e identità. Abbiamo gran parte delle risorse per poter accedere ad un mondo di servizi, organizzare iniziative culturali e così via. Nel particolare, ci sono tantissimi talenti che si nascondono, forse per paura o per timidezza. La gente è pigra, ma si sveglia con le provocazioni. Nel momento in cui ti esponi e costantemente ti auto-promuovi, nessuno ignora. I pregiudizi? Ma che ben vengano! Fare arte è anche intelligenza.

5) In ultimo quali sono i suoi progetti per il futuro? Sta lavorando per altri obiettivi? Può anticiparci qualcosa?
5) I miei progetti futuri come persona e come artista sono costanti, mi piacerebbe lavorare come curatore museale e/o indipendente, promuovere l’arte a 360 gradi e renderla accessibile a tutti. Se avessi occasione di promuovere artisti emergenti, lo farei volentieri. Per quanto riguarda il mio operato, è in continuo sviluppo, nuovi concetti, nuovi materiali. Insomma, cercherò sempre di fare del mio meglio.



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