Il “Pulmino della legalità” promosso dal PON LEGALITA’ 2014-2020 ha fa tappa al Centro Antiviolenza dell’Ambito di Cerignola “Titina Cioffi”, sito a Cerignola in Via Recanati 52, ed alla Casa rifugio per donne vittime di violenza per raccontare attraverso un video-reportage ed un catalogo fotografico le testimonianze, le storie, le voci ed i volti delle operatrici e di alcune donne beneficiarie del servizio.

Inaugurato lo scorso 8 marzo, il CAV prende posto all’interno di un immobile confiscato alla mafia e facente parte del patrimonio disponibile del Comune di Cerignola tornato alla comunità attraverso il suo utilizzo sociale. Merito degli interventi di recupero funzionale e di riqualificazione resi possibili attraverso il progetto “Un’altra vita” candidato dal Comune di Cerignola e finanziato dal PON LEGALITA 2014-2020 ASSE 3-Linea di Azione3.1.1. che ha permesso la rifunzionalizzazione di due immobili da adibire a Centro Antiviolenza e a Casa rifugio per donne vittime di violenza. Il progetto è stato candidato dal Comune di Cerignola nel 2018 ed ammesso a finanziamento nel 2019.Il progetto definitivo dei lavori è stato approvato e portato avanti dalla Commissione Straordinaria del Comune di Cerignola, restituendo quindi alla comunità ofantina lo scorso mese di febbraio l’immobile, così come previsto dalla legge 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie.

“Un’altra vita” è stato quindi selezionato tra gli 11 progetti nazionali che saranno raccontanti dal “Pulmino della legalità”, che viaggia lungo i territori italiani per realizzare una serie di video interviste ai beneficiari del PON Legalità. Erano presenti per le interviste: Francesco Bonito, sindaco di Cerignola; Maria Dibisceglia, consigliera eletta; Francesca Vecera, coordinatrice CAV Titina Cioffi; Daniela Conte, ed alcune donne beneficiarie del servizio e seguite dall’equipe.

Il Centro Antiviolenza (CAV) dell’Ambito “Titina Cioffi” – gestito dall’associazione Impegno Donna – si trova a Cerignola in Via Recanati. Si tratta di uno spazio che prende il nome da un insegnante della scuola dell’Infanzia di Cerignola, vittima nel 2013 di femminicidio, ed al quale tutte le donne vittime di violenza possono rivolgersi per essere ascoltate, aiutate, comprese e supportate per uscire dalla spirale di abusi e riprendere un percorso di autonomia e di fiducia. Il CAV offre servizi di ascolto, informazione, accoglienza, supporto psicologico, consulenza legale, accompagnamento ai servizi del territorio. Tutti servizi gratuiti e che garantiscono il rispetto dell’anonimato.

La Casa rifugio per donne vittime di violenza ha l’obiettivo di offrire alle donne un luogo sicuro in cui sottrarsi alla violenza del (ex)partner, che spesso aumenta nel periodo in cui la donna tenta di separarsi. È un luogo in cui intraprendere con tranquillità un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e ricostruire con serenità la propria autonomia. Le case rifugio offriranno protezione alle donne maggiorenni con o senza figli/e, italiane e straniere, che subiscono violenza accogliendole presso strutture ad indirizzo segreto. L’ospitalità va dai 6 agli 8 mesi.La violenza contro le donne può assumere diverse forme: violenza fisica, violenza psicologica, violenza economica, stalking, molestie, abusi sessuali, mobbing. Per questo, diventano fondamentali il ruolo del Centro Antiviolenza e della Casa Rifugio per donne, che offrono servizi di ascolto, informazione, accoglienza, supporto psicologico, consulenza legale, accompagnamento ai servizi del territorio. Tutti i servizi gratuiti e che garantiscono il rispetto dell’anonimato. Il progetto “Un’altra vita” – anche attraverso i suoi CAV sparsi nel territorio – offre assistenza alle vittime di violenza dei comuni di tutto l’Ambito: Cerignola, Ortanova, Carapelle, Ordona, Stornara e Stornarella.

Comunicato Stampa



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