Siamo entrati in una fase diversa della pandemia, ma non meno pericolosa. Anche grazie alla diffusione dei vaccini e alle nuove mutazioni del Covid-19, è iniziata la fase in cui bisogna convivere con il virus e cercare di non farsi prendere dal panico quando la situazione è gestibile. Va in questa direzione l’appello diffuso dalla dottoressa della postazione 118 di Orta Nova, Giuliana Cocuzzi. La professionista che opera presso il presidio Sanitarservice ha chiesto ai cittadini di non affollare il sistema dell’emergenza-urgenza all’insorgere dei primi sintomi, anche in ragione del fatto che una grossa fetta di personale non è operativo a causa della positività.
“Sono due anni che lottiamo contro questo maledetto virus” – spiega la Dottoressa Cocuzzi a Il Megafono. “Ci siamo trovati per primi a trattare pazienti che presentavano sintomi come febbre e insufficienza respiratoria non spiegabili. Abbiamo imparato nuovi protocolli operativi, vestizioni, svestizioni, sanificazioni, spesso li abbiamo curati a casa perché eravamo gli unici ad entrare nelle case di questi pazienti. Ci siamo vaccinati, ci siamo ammalati, ci siamo anche sentiti supereroi e quando sembrava andar meglio, rieccoci allo stesso punto, a dover prenderci cura di pazienti Covid talvolta anche gravi”.
“Ma con il dramma di più operatori sanitari contagiati” – aggiunge la dottoressa – “già allo stremo delle forze, soprattutto quelli che operano nei dipartimenti di emergenza, il paradosso è che esternamente sembra che vada tutto bene ma non è così. Interi settori sono provati, vedi le postazioni del 118 che operano con personale ridotto anche più del 50%. Per non parlare dei disagi in famiglia, figli allontanati per evitare di contagiarsi. Si è vero, i sintomi nella maggior parte dei casi sono lievi, tranne casi in cui coesistono importanti patologie, ma se noi siamo bloccati chi li cura tutti gli altri pazienti?”. Infine un appello rivolto a tutti i cittadini: “Vacciniamoci, ma soprattutto evitiamo situazioni a rischio. Evitiamo di chiamare il 118 e intasare gli ospedali se non strettamente necessario”.