Monte Sant’Angelo muove i primi passi dopo la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2025. Un traguardo a cui il comune garganico intende fortemente aspirare per storia, tradizioni e ricchezze artistiche.

Ieri è stata organizzata una tavola rotonda con gli interventi dei membri del comitato tecnico-scientifico: da Renzo Arbore a Michele Placido e Gegè Telesforo, Felice Limosani, Carmine Padula, Fabio Viola, Viola Gesmundo, Luigi Ciuffreda, Luciano Toriello, Ledo Prato, Angela Ferroni, Giuliano Volpe, Elisa Barucchieri, Giusy Caroppo, Milena Tancredi, Claudio Grenzi, Piero Gambale, Franco Salcuni e Giuseppe Piemontese, oltre alle istituzioni culturali del territorio e della Regione come il Teatro Pubblico Pugliese, l’Apulia Film Commission, Pugliapromozione, le Università di Foggia e Bari, l’Ente Parco del Gargano, la Basilica-Santuario di San Michele Arcangelo, la Biblioteca ‘La Magna Capitana’, il Conservatorio ‘Giordano’, l’Accademia di Belle Arti e l’Istituzione Concertistica Orchestrale.

Grande esclusa la Provincia, come sottolinea il Presidente Nicola Gatta: “Escludendo la Provincia il sindaco d’Arienzo non ha compiuto un ‘dispetto’ nei confronti del presidente Nicola Gatta, ma ha dimostrato una scarsa cultura istituzionale ed uno scarso rispetto per la Capitanata. Perché la candidatura di Monte Sant’Angelo a Capitale Italiana della Cultura 2025 è qualcosa di così importante da qualificare l’intero territorio provinciale – commenta Gatta -. Quando in gioco c’è il bene della nostra terra si dovrebbe sempre lavorare insieme. È così che la Provincia ha sempre agito. Ed è così che ogni amministratore pienamente consapevole del proprio ruolo dovrebbe comportarsi”. 

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO