La nota stampa del Foggia che annuncia le dimissioni di Gallo arriva quando ormai i due “contendenti”, Gallo e Canonico, se ne sono dette parecchie. Si chiude così una pagina brutta del recente calcio foggiano, quando sembrava che la stagione potesse – dopo le delusioni di Coppa – prendere una piega positiva con la squadra in piena corsa per il terzo posto in classifica che, tradotto, consente di disputare direttamente la fase nazionale dei playoff. E, invece, ancora una volta l’ambiente rossonero si ritrova a discutere e rumurginare su eventuali episodi accaduti che mettono in discussione il normale prosieguo delle cose.
Così il patron Canonico: “Non sono a conoscenza di fatti gravi accaduti. I fatti sono che se il contratto non fosse stato rinnovato si sarebbe dimesso, sono rammaricato dal suo atteggiamento. Non possiamo essere ostaggi del rinnovo di un contratto. Si è professionisti innanzitutto, si finisce il campionato e poi va via. Mi rammarica che non abbia salutato la squadra, quando uno scappa da una città non ha la coscienza a posto. Non pensavo che potesse dimettersi, ho parlato con i ragazzi che sono sereni. Abbiamo fatto tanti punti insieme, ora andremo sul mercato per avere un allenatore di personalità. C’è qualcuno che pensa che l’allenatore sia un Dio sceso in terra. Ma non è così, è un dipendente. Il confronto è fondamentale, ho lamentato dopo la coppa che non abbiamo fatto le sei sostituzioni anziché quattro, e in panchina avevamo giocatori come Kontek e Odjer. Poi forse saremmo stati eliminati lo stesso”.
La replica di Gallo: “Prima della gara contro il Pescara il mio dirigente mi informa che il Foggia aveva contattato un grosso allenatore del Nord e che sarei stato esonerato in caso di sconfitta. Sapio mi conferma che avevano contattato altri allenatori quindi da quella partita io avrei rischiato l’esonero ad ogni gara. Sono stato additato di essere presuntuoso, avevo un contratto ridicolo rispetto ai miei standard. Io ero carichissimo quando sono arrivato, la situazione era drammatica. La classifica di adesso parla chiaro, i punti sono li grazie alla squadra che ha lavorato assieme a me. Siamo riusciti a risollevare una situazione drammatica. Prima di Monopoli sono stato contattato dal figlio di Canonico che mi dice che sarebbe opportuno far giocare un portiere under per il minutaggio. Gli ho risposto che non era corretta come scelta. Sono nato dritto e morirò dritto. La società più volte ha ribadito che in caso di sconfitta sarei stato esonerato, compresa la prossima gara ad Andria. Nel momento in cui non c’è fiducia, prendo e tolgo il disturbo. Ho una dignità. Ho sempre comunicato la formazione al presidente e ogni volta si provava a raggiungere qualcosa. Mi è stato detto che in panchina c’erano 500mila euro ma la squadra non l’ho fatta io. Io la alleno. Non posso accettare che un allenatore possa sistematicamente essere messo in discussione ogni domenica. Quindi preferisco togliermi perché ho una dignità. Le parole vanno pesate, chi ci ha messo la faccia sempre sono stato”.