Centinaia di persone venute da fuori, i ticket gratuiti per le degustazioni andati completamente esauriti, tutto un paese in festa come non si vedeva da anni a causa dell’emergenza Covid: i Fuochi di San Giuseppe hanno fatto registrare il “tutto esaurito” a Casalvecchio, con strade, piazze e sedute in paglia davanti ai banchetti gremiti di gente, in un’atmosfera gioiosa di condivisione e accoglienza. “Voglio ringraziare tutti”, ha dichiarato il sindaco Noè Andreano, “dalle donne del Comitato organizzatore, che hanno fatto un lavoro egregio coordinandosi con l’Amministrazione comunale, a tutte le volontarie e i volontari che hanno allestito i fuochi e le sedute di paglia, che hanno preparato e distribuito le pietanze tipiche nei punti degustazione e, ancora, le persone dell’Info Point, il personale del Comune e della Polizia Municipale, il parroco don Ciro Miele, i gestori di bar e locali. Partecipazione e massima collaborazione hanno caratterizzato quello che è il nostro modello di festa autenticamente popolare”. Suggestive le immagini dei grandi falò posti nelle vicinanze della Chiesa Madre. Emozionante il momento dell’accensione simultanea nei fuochi lungo il corso principale del paese, con le fiamme a illuminare il borgo. Davanti ai falò, le evoluzioni di sputafuoco e giocolieri hanno reso l’evento ancora più spettacolare.

La musica della Unza Unza Band e i canti tradizionali della festa hanno riempito di note e di partecipazione popolare ogni angolo del paese.

“Tutto si è svolto in modo davvero perfetto”, ha aggiunto il sindaco, “senza intoppi e disagi di alcun tipo, con una partecipazione massiccia e gioiosa ma sempre ordinata. Le file ai banchetti sono state scorrevoli, grazie al lavoro e all’impegno di volontarie e volontari che per tutta la serata hanno accolto i visitatori e offerto loro quanto avevano preparato e tutto ciò che hanno continuato a preparare durante l’evento. Siamo davvero contenti. I Fuochi di San Giuseppe, a Casalvecchio di Puglia, in lingua arbëreshë (Casalvecchio è una delle più antiche e fiere comunità italiane fondate dagli albanesi) si traducono nell’espressione “Ziarret e Shën Xhësepit”. Anche questa ricorrenza, infatti, è legata a doppio filo con la storica matrice culturale albanese di Casalvecchio di Puglia. Un’ipotesi è che tale ricorrenza popolare derivi direttamente dal “Dita e Verës” Festa di Primavera, di origine Illirica e strettamente collegata alla diaspora Arbëreshë, ancora oggi molto sentita e celebrata in Albania il 14 Marzo. Molte sono di fatto le similitudini rituali tra le celebrazioni del “Dita e Verës” e i “Fuochi di S. Giuseppe”. Lo spostamento al 19 Marzo è facilmente riconducibile all’assorbimento di questa festività balcanica da parte della locale ricorrenza cattolica di San Giuseppe. “Continueremo a far crescere questa festa e gli altri eventi della tradizione come leva di valorizzazione e promozione del nostro paese e del suo patrimonio culturale, storico ed enogastronomico. Quando è un intero paese a collaborare, si può fare davvero molto bene”, ha concluso Noè Andreano.

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