E’ stato sottoscritto il Protocollo di Intesa tra la Fisascat Cisl di Foggia e l’ANOLF di Foggia per costruire un sistema coordinato e sinergico a favore dei lavoratori stranieri, comunitari e non, dei settori terziario, del turismo e dei servizi. Il Protocollo ha il sostegno della Cisl di Foggia e dell’Anolf nazionale.
“ E’ un protocollo che ci permetterà di potenziare le azioni e gli interventi sul campo – spiegano Angelo Sgobbo segretario generale della Fisascat Foggia e Diego de Mita Presidente dell’Anolf di Foggia – Non dobbiamo dimenticare due aspetti essenziali: il primo è legato all’aumento dei lavoratori stranieri nei settori del turismo, del terziario e dei servizi, ed infatti in numero sempre crescente si rivolgono agli sportelli Fisascat, è l’altro è rappresentato da una serie di problemi legati alla clandestinità, alla precarietà, al lavoro irregolare, al lavoro nero ed alla conseguente mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Con il Protocollo di Intesa, Fisascat e Anolf hanno l’obiettivo di costruire un sistema coordinato e sinergico tra FISASCAT ed ANOLF e di migliorare le tutele e l’assistenza in ambito lavorativo e sociale.
Inoltre di sviluppare un impegno comune per un lavoro intenso sul terreno della regolarità e della legalità, con un’azione incisiva per la sicurezza degli immigrati nei luoghi di lavoro, per definire un progetto complessivo per la formazione, in prevalenza per coloro i quali provengono da Centro Africa, Maghreb, Marocco, Senegal, Tunisia e nei paesi dell’est europeo come Polonia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Ucraina.
In più di sviluppare azioni di proselitismo comune, attraverso intese economiche, che tengano conto dei risultati organizzativi raggiunti con particolare riferimento ai dati di crescita delle adesioni sindacali, nonché la creazione di una banca dati dei lavoratori e delle lavoratrici del settore dell’assistenza familiare e più in generale del terziario.
Ed infine di impegnare la FISASCAT a sviluppare politiche negli Enti Bilaterali e nei Fondi di Formazione per intraprendere azioni più efficaci di tutela dei lavoratori immigrati impegnati nei settori del commercio, del turismo e dei servizi come, ad esempio, le attività formative per l’insegnamento della lingua e della cultura italiana, corsi sulla sicurezza e sull’igiene alimentare (HACCP), iniziative socio-assistenziali anche in relazione ai Fondi di Previdenza Complementare ed Assistenza Integrativa

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