Chi ha detto che i comitati elettorali sono solo luoghi asettici dove esporre volti e distribuire materiale elettorale? Possono essere anche uno spazio di confronto sui temi. Lo hanno dimostrato Alice Amatore e Mario Cagiano, candidati nelle file del Partito Democratico per il Consiglio Comunale alle Elezioni comunali di Foggia del 22 e 23 ottobre 2023.

Proprio a tal punto, si è tenuto presso il loro comitato elettorale in viale Giotto 28 l’evento “Ma davvero si può ripartire dalla cultura?”. Nel dibattito si sono confrontati, oltre ai due candidati, Gloria Fazia (Capodelegazione FAI Foggia), Marco Maffei (tecnico del suono e uno dei rappresentanti della filiera culturale), Giuseppe Marrone (filosofo), Francesco Rossi (archeologo) e Tiziana Zappatore (dirigente scolastico).
“Se siamo qui è per ribadire in primis che la nostra è una candidatura plurale, che vuole ascoltare punti di vista e approcci differenti – ha introdotto Mario Cagiano -. Per noi la cultura non è uno ‘sfizio’, ma la stella polare della ripartenza della città. Non solo eventi, ma un vero e proprio strumento sociale che, se declinato nel migliore dei modi, può diventare il mezzo migliore per favorire lo sviluppo economico e la risoluzione di annosi problemi come quello dell’elevato tasso di disoccupazione”.

“La priorità assoluta della prossima amministrazione, al fine di ricucire ed infittire la trama culturale di Foggia sarà quella di tentare di rafforzare le competenze dei funzionari e dirigenti comunali, affinché possano costruire percorsi nuovi. I beni culturali di Foggia che siano essi pubblici (come il Museo Civico), o privati (come il Palazzo Trifiletti) sono, per la maggior parte, in uno stato di incuria e disattenzione. I contenitori culturali sono molti, ma non abbastanza e ad esempio non esistono, attualmente, spazi per ospitare mostre itineranti nel caso si avesse la capacità di attrarle in città”, osserva Gloria Fazia.
Marco Maffei porta la voce della Filiera culturale, il movimento innovativo a tutela delle professioni dello spettacolo nato in pandemia che ha già raggiunto due degli obiettivi che si era proposta. Il primo è l’istituzione di un tavolo permanente sulla cultura e spettacolo. Il secondo è una vera e propria “anagrafe dei mestieri”, un censimento capillare delle 117 professioni culturali e maestranze, istituzionalizzato sul sito del comune di Foggia per la prima volta in Italia. “Questo traguardo è un importante punto di partenza per avviare un processo di rinascita e ripensamento delle modalità di realizzazione di eventi culturali a livello comunale, affinché non siano solo mero spettacolo fine a sé stesso, ma inneschino un processo di sviluppo economico a vantaggio di tutta la città, superando le logiche di distribuzione clientelare dei finanziamenti per costruire percorsi più solidi” suggerisce. A questo scopo traccia un provocatorio quanto necessario “Identikit del prossimo assessore alla cultura”.
Interessante il taglio filosofico di Giuseppe Marrone che, partendo dal significato semantico della parola cultura quale bene astratto e richiamo alla speranza, sottolinea come possa essere traslato su un piano materiale quando la si associa al senso di comunità che essa rappresenta, permettendone così uno sviluppo economico, culturale ed etico.

Il patrimonio archeologico di Foggia è vastissimo, e assolutamente non valorizzato. A partire dal sito archeologico di Arpi, di immenso valore storico, a soli 8 km da Foggia ma lasciato all’incuria di un’amministrazione comunale miope, passando per la Tomba della Medusa e arrivando a Masseria Pantano, solo per citarne alcuni. Il potenziale di questi beni è vastissimo se solo si avesse la lungimiranza di creare ed investire in percorsi culturali e di promozione turistica come suggerisce l’archeologo Francesco Rossi nel suo contributo.
L’ultimo intervento, non per importanza, ha affrontato il tema istruzione. La scuola, avamposto culturale di prossimità, avrà bisogno del massimo sostegno della prossima amministrazione comunale per potenziare l’offerta culturale, partendo dalla parità delle opportunità per tutti. “In quest’ottica, facendo riferimento alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per competenze, sarà importante porre attenzione sull’edilizia scolastica, la qualità dei servizi di mensa, il supporto alle disabilità, i trasporti scolastici. Prima ancora che i finanziamenti, è il dialogo e l’ascolto a mancare in questi anni tra l’amministrazione ed i dirigenti scolastici”, ha aggiunto Tiziana Zappatore.
“Abbiamo preso appunti questa sera, perché l’obiettivo di questi incontri è imparare a fare politica partendo dall’ascolto delle istanze e dalla competenza dei professionisti che ci hanno onorato del loro tempo – conclude Alice Amatore -. Se dovessimo tracciare un filo rosso tra tutti gli interventi di questa sera diremmo che sì, si può ripartire dalla cultura se prima ancora si deciderà di ripartire dal Capitale umano, mettendolo a sistema per creare valore partendo da una visione. L’idea di ripartire dai finanziamenti si è già dimostrata fallimentare nella precedente amministrazione, in cui l’assessorato alla cultura poteva essere considerato ricco ma, nei fatti, non ha generato alcun valore né economico né sociale per la nostra città. Invertire quel paradigma decidendo di partire dalle competenze, dalle capacità e, perché no, dal sogno e dall’ambizione di voler effettivamente cambiare le cose, potrebbe essere la scelta vincente”.

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