Quando la macrostoria incontra le microstorie il racconto diventa interessante ed affascinante. Quando non c’è solo la vita pubblica dei grandi documenti e degli eventi epocali, ma anche la vita privata degli eventi quotidiani allora il racconto si fa intrigante. Come le scritte sui muri: slogan elettorali, dichiarazioni d’amore, locandine di spettacoli e tariffari di prostitute…E in questo Pompei ed Ercolano rappresentano una fotografia della vita del mondo romano del 79 d.C., immortalando al momento dell’eruzione del Vesuvio, che seppellì le due cittadine campane, anche i loro sogni e le loro paure, insomma la vita dei loro cittadini. Oltre ai corpi, i cui calchi testimoniano il momento della morte, e alle opere pittoriche e architettoniche preservate dalla cenere e dai lapilli, rimangono i messaggi lasciati sui muri che parlano della vita della città.
Grazie al lavoro certosino dell’archeologo Francesco Paolo Maulucci, che, vivendo per oltre dieci anni all’interno del Parco Archeologico e utilizzando spesso di notte un’illuminazione a luce radente, ha scavato e studiato questi graffiti, sono emerse particolarità interessanti, che verranno raccontate, martedì 5 dicembre, agli studenti e alle studentesse delle classi seconde del Polo Liceale dell’I.I.S. Adriano Olivetti di Orta Nova, con il coordinamento della docente Paola Grillo. E come riporta la scritta su un muro di Pompei: “Mi meraviglio, parete, che tu non sia ancora crollata, dovendo reggere il peso di tante scritte!”

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