E’ stato presentato presso l’Aula consiliare del Comune di Troia il progetto “Noi e l’immigrato”, ovvero lo Sportello per l’integrazione socio-sanitaria e culturale degli immigrati, che avrà tre sedi operative sui Monti Dauni: a Troia, a Monteleone di Puglia e a Orsara di Puglia.

Previsto dalla legge regionale pugliese del 2006 a sostegno dell’inclusione, il nuovo strumento – legislativamente detto “Sportello 108”, di cui ora si dotano l’Ambito di Troia e il relativo Piano sociale di Zona – nasce per garantire a tutti i cittadini stranieri presenti sul territorio pari opportunità per l’accesso unitario ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, promuovendo, inoltre, l’inserimento sociale con attività di mediazione linguistico-culturale, consulenza legale, rinnovo titoli di soggiorno, disbrigo pratiche burocratiche, ascolto, informazione e orientamento.

Il servizio prevede la presenza di un mediatore interculturale a chiamata, che si occuperà di facilitare e potenziare la comunicazione tra migranti e istituzioni territoriali. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti: Francesco Caserta, sindaco di Troia; Giovanni Campese, sindaco di Monteleone di Puglia; Carmen Catalano, assessora ai Servizi sociali del Comune di Troia; Daniela Intiso, responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito di Troia; Claudia Rigillo, rappresentante legale della Cooperativa Aladino, che svolgerà il servizio.

Nel comune di Troia – ha detto in apertura il sindaco Caserta – ci sono circa 300 residenti stranieri, intorno al 5% della nostra popolazione. Sono diversi i progetti inclusivi e multiculturali che la nostra amministrazione sviluppa sin dal suo insediamento; l’apertura di questo Sportello rappresenta un’ulteriore tassello per qualificare il nostro borgo come ‘città dell’accoglienza’. Le diversità geografiche e culturali possono e devono essere una ricchezza per le nostre comunità”. 
Per Giovanni Campese, primo cittadino di Monteleone di Puglia (centro dei Monti Dauni ormai modello nazionale di integrazione tra i popoli, con i suoi numerosi progetti Sai che garantiscono, oltre che diritti e inserimento sociale per gli immigrati, anche  ripopolamento, nuova forza lavoro e crescita socio-culturale per lo stesso paesino di Capitanata): “Questo Sportello è un’importante iniziativa che in futuro, sperando nel reperimento di altre risorse e nel coinvolgimento di tutti gli attori dell’Ambito di Troia, andrebbe ampliata nel suo ventaglio di competenze e servizi, ad esempio con un’equipe multi-disciplinare di supporto ai migranti in ancor più ambiti”. La responsabile dell’Ufficio di Piano, Daniela Intiso, ha raccolto la sollecitazione, parlando della forte volontà dell’Ambito di Troia di attivare lo Sportello nonostante l’esiguità dei fondi disponibili; auspicando nuove adesioni municipali in futuro e sottolineando poi la disponibilità dei tre Comuni che, mettendo a disposizione i propri immobili, hanno permesso che il progetto prendesse piede.
Poi l’analisi sulle distanze spesso presenti tra il migrante e il welfare territoriale di un altro Paese, in questo caso l’Italia. “I Servizi sociali – ha detto Intiso – spesso faticano ad arrivare alle popolazioni migrate sul territorio. La scarna letteratura scientifica sul tema racconta dell’estrema difficoltà dei migranti di relazionarsi con i nostri Servizi sociali. I motivi? Nessun legame con i territori di arrivo; la complessità della burocrazia italiana, specie per chi non mastichi bene la lingua; la distanza in tradizioni e abitudini. Questo Sportello rappresenta il giusto raccordo per l’inclusione: è un’importante porta d’accesso per i migranti ai nostri Servizi sociali”. Claudia Rigillo, rappresentante legale della Cooperativa Aladino, che gestirà il servizio, ha spiegato che lo Sportello “è aperto a tutti i migranti che vivono sul territorio, operando su due diversi livelli: da un lato assistenza legale e amministrativa, dunque aiuto agli utenti nella predisposizione e nella compilazione della documentazione necessaria, come per rinnovi e conversioni di permessi di soggiorno, iscrizione anagrafica, iscrizione sanitaria; dall’altro mediazione culturale, con un’operatrice ad hoc, di fondamentale importanza per superare lo scoglio della lingua e della cultura differenti. Collaboreremo – ha concluso Rigillo – con tutta la rete istituzionale del territorio competente in materia: Servizi sociali e sanitari, scuole, associazioni. L’integrazione è un processo bidirezionale che deve coinvolgere l’intera comunità”.
L’assessora ai Servizi sociali del Comune di Troia, Carmen Catalano, ha infine accennato alla genesi del progetto, concepito a livello amministrativo dopo una conoscenza più da vicino del positivo modello di Monteleone di Puglia: “Ogni persona – ha detto l’assessora – nei momenti di difficoltà desidera essere ascoltato. Gli immigrati sono cittadini come noi e non devono essere rappresentati come un problema politico”; raccontando poi della radicata predisposizione della città di Troia all’accoglienza e all’ascolto di altre culture, grazie alle sue profonde radici comboniane.  
Tra le altre cose, l’assessora ha svelato un piccola, grande sorpresa di natura artistica: immaginata nella sua mente e magistralmente raffigurata dall’artista Aldo Cibelli, è la targa che accoglierà i migranti nello Sportello troiano (presso gli uffici dell’Ambito territoriale). L’opera di Cibelli rappresenta un gruppo di persone, legate da intrecci differenti di mani, ma ognuno con il suo significato di vita e di speranza. Sulle spalle gli zaini pieni di dolore ma anche ricchi di storie, di culture, di affetti e di desiderio di un’esistenza più felice, rappresentata dall’arcobaleno, ponte verso il sereno dopo la tempesta. Nel disegno, di grande rilievo anche l’ulivo, simbolo della pace e della cultura mediterranea, e il sole, simbolo della luce che sconfigge il buio.

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