Tutto pronto per i riti della Settimana Santa pasquale, a Troia tra i più suggestivi di Puglia, e che, tra fede e tradizione popolare, riuniscono all’ombra del Rosone e per le vie del centro cittadino l’intera comunità troiana, attirando ogni anno migliaia di visitatori e turisti anche da ben oltre confine regionale.
Quest’anno, in occasione dell’anno giubilare in corso, le manifestazioni religiose si arricchiscono di un pezzo d’arte e spiritualità più unico che raro: il Cristo miracoloso del Frasa – pregiato simulacro ligneo del ‘700, alto più di tre metri e di incredibile espressività – uscirà il Venerdì Santo, dalla Cattedrale troiana in cui è custodito, per la Processione del Crocifisso e della Madonna Addolorata, più conosciuta come Processione dei Misteri (venerdì 18 aprile, inizio alle ore 20). Si tratta di un evento storico, legato ai soli anni giubilari, che quindi occorre una volta ogni 25 anni.
Il Cristo crocifisso progettato, rifinito e dipinto dal chierico domenicano milanese Pietro Frasa agli inizi del XVIII secolo, e scolpito nel pioppo da intagliatore anonimo napoletano, è esposto ai visitatori già da diverse settimane sull’abside dello splendido Duomo di Troia, e rappresenta un feticcio spirituale per la comunità locale a cui è legato un evento miracoloso verificatosi agli inizi del secolo scorso, quando nel 1933, durante l’Anno santo straordinario della Redenzione, alla fine di una processione del Crocifisso, mentre il padre benedettino Leandro Montini stava ultimando la sua omelia davanti alla Cattedrale, dalla mano sinistra del Crocifisso del Frasa in molti videro sgorgare scintille luminose e gocce di sangue, che si persero nella loro evanescenza prima di toccare a terra.
Il Crocifisso del Frasa – a cui, per molti osservatori, il regista americano Mel Gibson si è ispirato per dar corpo e forma al Cristo del suo film “The Passion of Christ” girato a Matera agli inizi degli anni ‘2000 – durante il rito pasquale troiano viene trasportato a spalla da gruppi di 12 portatori, e venerdì sfilerà lentamente per il corso principale della città dauna, tra una fiumana di fedeli e visitatori, divisa in due ali ai lati della strada, creando una sorta di clima sospeso.
La processione del Venerdì Santo a Troia, inoltre, si compone anche dei complessi statuari che rappresentano i sacri misteri, opera di intagliatori “gardenesi”, nonché della bellissima statua della Madonna Addolorata di Giacomo Colombo, eccellente scultore napoletano del ‘700.
Sempre venerdì, ma di mattina, a partire dalle ore 10, è attesa la Processione delle Catene (anch’essa molto sentita e frequentata dalla comunità troiana) per la visita agli Altari della Deposizione: cinque incappucciati a piedi scalzi trascinano in processione pesanti fasci di catene legate alle caviglie, visitando i Sepolcri allestiti nelle diverse chiese.
La giornata del Sabato Santo sarà invece animata dalla sacra rappresentazione vivente della “Passione e Morte di Cristo”, che si ripeterà anche in queste festività pasquali dopo il grande successo di pubblico dello scorso anno. Per qualche ora, Troia si trasformerà nella Gerusalemme di duemila anni fa: tra le sue strade si muoveranno decine di soldati romani, mentre il Cristo, stremato e insanguinato, percorrerà i suoi ultimi passi verso il Golgota, dove le tre croci si staglieranno sull’orizzonte degli Appennini dauni.
La processione vivente partirà alle ore 15.30 dal sagrato del Santuario della Mediatrice, snodandosi per il centro di Troia, per concludersi sulla collinetta del Cisternone, all’interno della Villa comunale, dove avrà luogo la Crocifissione.
L’iniziativa è promossa dall’Aps Madre Teresa di Calcutta, Modavi Foggia Odv, Consorzio Opus, Asd Piergiorgio Frassati, e dalla Pro Loco di Troia, con il patrocinio oneroso del Comune di Troia e il sostegno del Ministero del Lavoro e della Regione Puglia nell’ambito del progetto Puglia Capitale Sociale 3.0.
Novità di quest’edizione è il patrocinio del Comune di Lucera – Capitale della Cultura 2025, che, insieme ai Monti Dauni, si fa promotore di un rinnovato fermento culturale nel territorio.
La rappresentazione della “Passione e Morte di Cristo”, a Troia, è cresciuta nel tempo senza mai perdere il legame con il profondo rispetto delle sacre scritture. Ad oggi coinvolge circa 150 volontari, tra cui oltre 100 figuranti – uomini, donne e bambini – e più di 30 persone dedicate all’organizzazione. La regia è firmata, come sempre, da Antonio Marino e Carlo Rubino, che hanno rivolto anche quest’anno grande attenzione alle scenografie, ai costumi fedelmente ricostruiti e alla cura dei dettagli, che rendono l’esperienza particolarmente immersiva e coinvolgente.
Infine, nella Domenica di Pasqua, a partire dalle ore 18.30, si terrà la Processione del Bacio, distintiva di una ritualità tipicamente troiana, che chiuderà il triduo pasquale segnando il passaggio della statua del Salvatore, che sfilerà fino ad avvicinarsi più volte al simulacro della Madonna: dopo tre incontri, il Cristo risorto, finalmente, riconoscerà Maria e si inchinerà a baciarle i piedi.
Già al centro di scatti e servizi giornalistici che hanno fatto il giro del web, i riti troiani della Settimana Santa – oltre a testimoniare il profondo senso di religiosità e attaccamento della comunità locale alla tradizione – rappresentano per la città del Rosone e per l’intera Capitanata un interessante volano di turismo non solo religioso ma anche esperienziale, con tanti visitatori che di anno in anno sempre di più si avvicendano a Troia in occasione del weekend di Pasqua per respirare l’aria dei Monti Dauni e viverne i grandi riti popolari legati alla cristianità, dopo aver approfittato, magari, per un giro alla scoperta della meravigliosa natura in fiore tutt’intorno.
Foto Vincenzo Salemme