Ci sono forme di povertà che non vengono intercettate dal welfare delle pubbliche amministrazioni e da quell’assistenzialismo che oggi è diventato il primo punto all’ordine del giorno delle forze politiche più suffragate. In un contesto di crisi economica, soprattutto al sud Italia, sono le associazioni e i semplici cittadini (quelli più fortunati) ad essere il primo fronte d’intervento per scongiurare situazioni di disagio sociale.
E’ quanto accade da diversi anni in Via Zampari ad Orta Nova, dove vive una famiglia di indigenti composta da un anziano di oltre 70 anni e due figli (un uomo e una donna di mezza età). Questo nucleo familiare è stato letteralmente adottato dai vicini che abitano lo stesso quartiere, un comitato spontaneo di 15 famiglie che fornisce loro aiuti materiali all’occorrenza. E’ certamente una forma di altruismo e carità, ma in tutta questa buona predisposizione verso il prossimo c’è anche il legittimo interesse di chi vuole evitare scene di degrado quotidiano ad un tiro di schioppo dalla propria abitazione. Infatti, i tre residenti del piano terra di quasi 45 metri quadri, affetti da gravi deficit mentali e caduti in una situazione di estrema povertà, si trovano a compiere atti che vanno ben oltre la soglia del decoro nel bel mezzo della strada.
“Ma siamo figli dello stesso Dio” – racconta Luigi Lionetti, uno dei vicini benefattori che ha preso a cuore la storia di questa famiglia. “Da anni questa famiglia vive senza acqua, dopo che l’acquedotto ha messo i sigilli sull’utenza a causa del mancato pagamento delle bollette. Tempo fa ci siamo adoperati per sistemare i sanitari del bagno della loro abitazione e per mettere fine allo spettacolo indegno di vederli scaricare per strada i loro bisogni”.
Proprio davanti alla loro abitazione si scorge il marciapiede annerito a causa dei continui sversamenti di feci nel tombino. Una situazione che potrebbe creare problematiche a livello igienico – sanitario. Anche per questi motivi gli abitanti del quartiere non hanno rimorsi sulle spese che hanno dovuto sostenere per aiutare questa famiglia di indigenti, ma al contempo chiedono maggior attenzione a chi di dovere per migliorare il loro status. In passato i residenti della zona si sono rivolti al CIM di Orta Nova per ottenere lumi in merito ad eventuali soluzioni e per cercare di introdurli in istituti di cura che potrebbero alleviare il loro malessere psichico. Ad oggi niente è stato risolto e queste persone sono state totalmente emarginate dalla società.
“Per di più vengono anche presi in giro dai ragazzini, che a volte gli fanno anche dei dispetti” – continua Lionetti. “Questa situazione è inaccettabile, per questo ci appelliamo ai servizi sociali del Comune di Orta Nova affinché si preoccupino di dare un aiuto concreto a queste persone che, a causa della loro patologia, non sono neanche nella condizione di gestire e amministrare la pensione di invalidità che percepiscono”.
Un plauso a queste famiglie che si prodigano per il prossimo e a voi di Il Megafono che portate a conoscenza, di tutta la cittadinanza ortese, di queste situazioni.