E’ sicuramente la questione su cui si addensano le più fitte zone d’ombra di tutto il triennio dell’Amministrazione Tarantino, ad Orta Nova. Si tratta della vicenda relativa all’installazione degli autovelox lungo la Statale 16 (in direzione Foggia e Cerignola) nel territorio di pertinenza del medesimo comune capofila dei Cinque Reali Siti.
La sperimentazione degli strumenti di rilevazione della velocità, fu approvata con una delibera di Giunta Comunale risalente al 25 novembre del 2014, con la quale si prevedeva, in rispetto del programma elettorale promosso dallo stesso sindaco Dino Tarantino durante la sua campagna elettorale, l’installazione anche di un servizio di videosorveglianza all’interno di alcune zone sensibili della città. Per eseguire tutto l’iter burocratico necessario, il Responsabile del Settore di Polizia Municipale, indisse una gara pubblica per la fornitura del servizio di rilevazione automatica delle infrazioni e per la videosorveglianza urbana, per una durata di sei mesi, concessi in proroga successivamente per ulteriori 6 mesi. Dall’apertura delle buste, avvenuta misteriosamente nella serata della vigilia di capodanno del 2014, risultò vincitrice la ditta Simtech srl – Sistemi Integrati di Mobilità, con sede a Roma.
Da quel momento, partirono le prime verifiche da parte delle opposizioni, sui contenuti delle convenzioni poste in essere con Simtech e sui requisiti della medesima azienda, risultata poi avere diverse criticità, soprattutto in merito al capitale sociale bassissimo alla data dell’aggiudicazione dell’appalto e sulla controversa figura del signor Tarantini, rappresentante legale della ditta. A questi primi timori, si aggiunse anche l’apertura di un fascicolo di indagine da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza che, il 22 dicembre del 2015, dispose un’irruzione negli uffici del Comune di Orta Nova per acquisire dei documenti sulla vicenda. Al centro dell’attenzione, dopo le richieste avanzate dal’Associazioni dei consumatori, vi erano proprio gli autovelox e il loro funzionamento. Si vociferò di una possibile turbativa d’asta e furono anche ascoltati dei vigili urbani di Orta Nova che tuttora rischiano a fronte della prosecuzione delle indagini stesse.
Nel frattempo, mentre l’azienda romana si eclissava, i lavori per la predisposizione dell’impianto di videosorveglianza subivano i primi ritardi, ma gli autovelox già da un anno iniziavano ad eseguire le prime contravvenzioni. Le opposizioni ortesi fecero da subito notare come i termini della convenzione avvantaggiassero decisamente l’azienda aggiudicataria, in quanto l’80% degli introiti delle multe risultava ascrivibile alle sue voci di bilancio, con un restante 20% destinato alle casse comunali.
Oggi, a distanza di un anno e mezzo dalla formalizzazione del contratto di servizi, il consigliere di minoranza, Lorenzo Annese, da sempre combattivo sulla vicenda, è ritornato sul tema, presentando una dettagliata interrogazione che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale di Orta Nova.
“Alla luce delle vicende che si sono susseguite in questi mesi – ha affermato Lorenzo Annese – desideriamo sapere dalla maggioranza e dall’assessore al ramo, qual è l’importo complessivo che il Comune di Orta Nova ha incassato con il servizio di rilevazione delle infrazioni del Codice della Strada. Sarà mia premura cercare di ottenere chiarezza anche sulle somme liquidate alla Simtech, a seguito delle infrazioni eseguite”.
Alla medesima impresa romana, così come ha avuto modo di sottolineare lo stesso Annese, sono state delegate anche le funzioni di cartolarizzazione e postalizzazione dei verbali, per le quali sono stati previsti ulteriori emolumenti da liquidare. Per avere un quadro della vastità del fenomeno e per capire se la previsione delle entrate per il bilancio comunale possa essere confermata dai verbali rilevati, sarà importante ottenere una documentazione statistica delle infrazioni saldate e di quelle che rimangono insolute. La medesima attenzione, sarà destinata da Annese anche all’annosa vicenda della videosorveglianza urbana, per la quale sono state adibite in città delle centraline elettriche (con oneri annuali) che attualmente non servono a garantire il servizio richiesto.