A Pescara, un’intimidazione molto meno violenta ai danni del presidente della locale squadra di calcio, è costata le sue dimissioni dalla guida del club. Ieri notte è toccato al vicepresidente del Foggia Calcio, Massimo Curci, commercialista, editore e detentore della maggioranza delle quote all’interno degli assetti societari dei rossoneri. Per violenza e modalità, l’aggressione subita da Curci attorno alle ore 22 è stata subito ricondotta ad un atto intimidatorio, le cui cause sarebbero da ricercare o nella sua attività professionale/privata o in quella imprenditoriale.
Si è consumato tutto in pochi minuti. Curci, come consuetudine rincasava a piedi dal suo studio verso la sua villa situata su Via Indipendenza, lungo la strada che collega Carapelle ad Orta Nova. Una volta giunto sul piazzale antistante alla maestosa abitazione, sarebbe stato affiancato da alcuni uomini incappucciati che hanno iniziato a minacciarlo con delle armi. Al che, la vittima designata si sarebbe data alla fuga, raggiungendo suo fratello e i collaboratori all’interno dello studio. Il suo spavento, però, avrebbe attirato l’attenzione dei malviventi che lo hanno inseguito e, nell’impossibilità di raggiungerlo, hanno sparato un colpo di fucile a pallettoni sulla saracinesca del box, prima di dileguarsi. In casa c’erano la moglie e il figlio che hanno riportato solo un grande spavento. Dalle prime ricostruzioni si apprende anche la volontà dei malviventi di raggiungere il Curci con dei colpi di fucile, eventualità questa che aggiungerebbe l’accusa di tentato omicidio. Ma tutto è ancora da confermare.
I Carabinieri giunti sul posto hanno subito effettuato i rilevi del caso. Le indagini sono partite immediatamente, anche se sono diverse le piste che stanno percorrendo gli inquirenti. Non è da escludere, infatti, che i balordi in azione fossero intenzionati a rapinare Curci. Una volta fuggito dalla loro morsa, avrebbero aperto il fuoco per per intimorirlo e per evitare di essere identificati. I banditi in azione, secondo la prima ricostruzione fornita dalla stessa vittima, si sarebbero spostati a bordo di una berlina scura (una Lancia Delta), che dopo aver perso la vittima sarebbe ritornata nei pressi della sua abitazione per permettere ad uno dei malviventi di aprire il fuoco verso il garage. Ma per la mole di affari gestita dal commercialista e per gli innumerevoli interessi che egli cura in diversi settori dell’imprenditoria locale, è chiaro che il movente più accreditato sia tuttora quello dell’atto intimidatorio.
Negli ultimi mesi, il carapellese aveva portato a termine l’acquisizione di due tra le emittenti televisive più seguite in terra di Capitanata. Infatti, dopo essere entrato in Teledauna e aver avviato il percorso di InTv, la Curci communication srl, lo scorso novembre, aveva ufficializzato anche l’acquisto dei titoli di Teleradioerre. Una crescita repentina ed esponenziale che è stata avviata – così come più volte ha dichiarato Curci a questa testata – grazie alle consulenze che lo stesso ha tenuto in favore di grosse aziende dei trasporti, nelle zone di Milano e Bologna, dove indiscutibilmente gode di rapporti privilegiati con grandi uomini della finanza e dell’imprenditoria.
Poi c’è l’ascesa in sella all’asse societario del Foggia Calcio. Le parole di Curci, dopo l’inattesa sconfitta di sabato scorso contro il Taranto, avevano squarciato il clima di “pax” tra i quadri dirigenziali, il gruppo di atleti e lo staff tecnico. “I giocatori sono tutti viziati” – aveva affermato il vicepresidente, al fine di colpire all’orgoglio una squadra che ha la necessità di rialzarsi presto per puntare alla serie B. Tutto anche nell’interesse, economico e imprenditoriale, di Curci e del suo giro di affari, che dopo quest’ultimo passaggio spiacevole di cronaca si arricchisce di un ulteriore elemento oscuro.