Chissà se il pubblico di Ferrara comprenderà i testi. Ma fatto sta che il tributo alla città di Orta Nova arriverà forte e chiaro anche in Emilia Romagna. Tutto è nato da Ivano Tota (in foto, ndr), 42enne originario del centro dei Reali Siti e studente del Conservatorio G. Frescobaldi della città estense. Il prossimo 8 aprile, presso il museo archeologico, ci sarà un concerto che in scaletta prevede un brano con il testo nel dialetto di Orta Nova, un modo sui generis per parlare di pace e di rispetto tra i popoli.
Per Ivano Tota si tratta di un chiaro tributo alla sua città di origine. “Sono partito all’età di 20 anni per il nord, come tanti, per inseguire il lavoro che all’epoca scarseggiava” – spiega a Il Megafono5RS. “Quando vivevo a Orta Nova iniziai il Conservatorio a Foggia, poi lasciato incompiuto a causa della chiamata alle armi. All’età di 39 anni ho ripreso quello che era rimasto incompiuto e mi sono inscritto nuovamente al Conservatorio di Ferrara presso il dipartimento Jazz”.
Il gruppo che si esibirà il prossimo 8 aprile ha un nome abbastanza evocativo. “Ortindaucour Project”, parafrasando “Progetto Orta Nova nel cuore”. All’interno vi sono diversi musicisti, tra voce, quartetto d’archi, mandolino e pianoforte: Ivano Tota, Luca Faraci, Giulia Trotta, Andrea Carenza, Antonio Stragapede, Danny Vommaro e Marcello Conti. Il brano in lingua ortese si intitola “e intand va…“, musiche, testi e arrangiamento di Ivano Tota. Un secondo brano -“Sulo pé parlà” – ha le musiche e i testi di Pino Daniele e l’arrangiamento di Ivano Tota.
“E intand và l’ho scritto a proposito della guerra” – spiega Ivano Tota. “Da padre ho provato ad immaginare cosa stessero passando quei bambini, quelle famiglie in quei momenti terribili. Ringrazio tantissimo il poeta ed amico Giuseppe Todisco per avermi dato supervisione e aiuto nel testo scritto poi fieramente in Ortese. Il secondo brano “Sulo pé parlà” è del maestro Pino Daniele del quale ho fatto l’arrangiamento per archi, dando spazio al pianista e al mandolinista di dare sfogo alla loro fantasia”. Segue un estratto del testo in ortese di “E intand và“.
e intand và…
e sta amarezz
che teng m’bitt
pnsann ai criatur
senza nu lit
sol’a paur
saddormn ind au scour
e intand và
chi nun c stà
si, u vint àdda pass
ma che s’adda purt chiù
se n’ann jut
c’ senza nind
la nev e a vocc amr’
hann partut marit e padr
s l’arrobbn i suldt
e intand và
chi nun c stà
si, u vint àdda pass
ma che s’adda purt chiù
e intand và
chi nun c stà
si, u vint àdda pass
ma che s’adda purt chiù