Costruire un archivio digitale che racconti al mondo il primo novembre orsarese, la grande e misteriosa notte dei “Fucacoste e cocce priatorje” (Falò e zucche antropomorfe), e farlo chiamando a raccolta fotografi, videomaker, creativi del suono e dell’immagine digitale attraverso un bando che offre un’opportunità a 4 artisti, uno per ogni diversa categoria: quella di soggiornare a Orsara (vitto, alloggio e una parte delle spese di viaggio a carico del Comune di Orsara di Puglia) dal 30 ottobre al 2 novembre 2022. L’iniziativa dell’Amministrazione comunale orsarese è supportata dalle partnership di Regione Puglia, Gal Meridaunia, Fondazione Monti Uniti, Fotocineclub Foggia, Futuro Arcaico e Euronics Point Orsara. Chi risponderà al bando, dunque, potrà immergersi nel clima e nei riti del primo novembre orsarese per registrare, fotografare, cogliere ogni particolare di un’antica tradizione che mette insieme il fuoco, la condivisione, la luce, la spiritualità di un popolo e delle sue tradizioni. Il bando per selezionare le quattro persone che potranno fruire della residenza artistica è aperto a tutti. E’ necessario inviare la propria candidatura entro e non oltre le ore 23.59 del 23 ottobre 2022 all’indirizzo di posta elettronica fuoco.call@gmail.com. Si può concorrere in tre diverse sezioni: fotografia (inviando 10 immagini tra quelle del proprio portfolio); video (allegando tre short video della durata minima di 3 minuti ciascuno); suono (con 3 tracce audio della durata minima di 2 minuti); e infine design (con tre opere di grafica o design o 3d. Tutte le parti delle opere presentate devono essere state realizzate dall’autore che, quindi, ne deve detenere la completa e originaria paternità e proprietà. La partecipazione è gratutita.
Le persone selezionate realizzeranno un progetto artistico e culturale incentrato sul rituale dei Fucacoste. Saranno supportate dall’organizzazione che li metterà in contatto con la popolazione locale, al fine di poter conoscere ogni aspetto di riti e tradizioni del primo novembre orsarese. La giuria che valuterà i profili dei candidati è composta da: Luca Santese fotografo e fondatore di Cesura; Niki Dell’Anno (Wildratfilm) regista; Nicola Patruno (Jergon Studio) curatore e ricercatore; Francesco Riccardi (Freakering) art director; Marco Malasomma direttore artistico dello studio creativo Folklore Elettrico e dell’archivio Futuro Arcaico; Patrizio De Michele fotografo e coordinatore dell’archivio “Fuoco”.
A disposizione dei quattro artisti selezionati, per il periodo che va dal 30 ottobre al 2 novembre 2022, ci saranno vitto e alloggio, un rimborso massimo per il viaggio pari a 100 euro, gli spazi per la realizzazione delle attività, le risorse umane e materiali necessarie, il supporto tecnico e organizzativo, la promozione pubblicitaria.
Negli ultimi 10 anni, complessivamente, sono state circa 250mila le persone giunte a Orsara di Puglia per assistere e partecipare alla notte del 1° novembre orsarese, quella in cui si celebra l’antichissima ricorrenza dei Fucacoste e cocce priatorje dedicata al culto dei defunti. L’edizione dei record fu quella del 2014: in tre giorni, tra venerdì 31 e sabato 1 novembre, complice anche la diretta televisiva di Uno Mattina su Rai Uno, arrivarono circa 40mila persone secondo la stima elaborata dalla locale sezione dei Carabinieri in base al flusso di auto e camper. La notte tra l’1 e il 2 novembre, a Orsara di Puglia in provincia di Foggia, è il momento dei “Fucacoste e cocce priatorje” (Falò e teste del Purgatorio). In ogni via, piazza e slargo del paese c’è un falò che arde, scintille che ascendono al cielo. Una festa antica, caratterizzata dal fuoco e dalle zucche, che coinvolge l’intera comunità.
Molti confondono questa festa con di Halloween: niente di più sbagliato. Nonostante gli innegabili punti di contatto (soprattutto le zucche), la festa orsarese è diversa nei significati, nello spirito ed anche per il momento in cui si celebra: non la notte del 31 ottobre, ma il 1° novembre. Nei giorni precedenti, Orsara vibra al ritmo di una crescente frenesia. Bisogna preparare le “cocce priatorije”, le zucche intagliate; accatastare il legname e i rami di ginestra per i falò. E bisogna preparare le pietanze e i dolci tipici che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo si terrà un banchetto in onore dei defunti e in tutto il paese saranno esposte le centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate.
comunicato stampa