Cosa ci fanno due insegnanti di una piccola scuola di provincia in mezzo ai luminari del pensiero e della linguistica italiana? E’ stato un tripudio di emozioni quello provato da Paola Grillo e Giovanna Di Pietro, dopo l’inattesa chiamata tra gli ospiti di “Parole in Cammino”, il Festival nazionale della lingua italiana tenutosi a Siena dal 7 al 9 aprile. Si è trattato del primo grande evento in Italia interamente dedicato alla promozione della lingua italiana e all’alfabetizzazione tra le nuove generazioni. Un contenitore di approfondimento e di intrattenimento, nato dall’idea di Massimo Arcangeli, che ha visto la presenza di circa cento grandi personaggi del mondo della scrittura, del giornalismo e della tv, tra i quali spiccano i nomi di Massimo Cacciari, Francesco Giorgino, Enrico Mentana, Gian Antonio Stella, Michele Mirabella e tanti altri. Scorrendo sul sito internet della kermesse fa specie vedere al fianco di questi “giganti” contemporanei, i nomi delle due professoresse dell’Istituto Comprensivo “Aldo Moro” di Stornarella, insieme a quello della giovanissima Marianna Ruggiero, una pianista talentuosa che è l’esempio di come i metodi didattici utilizzati dalle due insegnanti abbiano avuto un riscontro proficuo.
Infatti le due insegnanti foggiane sono state inserite nel palinsesto della tre giorni in virtù delle attività che hanno organizzato, alcune delle quali interamente dedicate all’apprendimento e alla conoscenza della Divina Commedia, attraverso dei metodi non convenzionali e quindi risultati più accattivanti tra gli studenti delle loro classi. Il tema del Festival era proprio quello del “dantismo“, inteso come movimento che si propone di dare valore ad un masterpiece assoluto della letteratura nostrana. All’interno dello spazio “Dante, Pasquino e il Pop”, tenutosi durante la serata conclusiva di un evento itinerante che toccherà anche altre località significative, la Grillo e la Di Pietro si sono esibite in una riproposizione rap di alcune terzine dantesche, calamitando l’attenzione della platea.
“Abbiamo voluto destrutturare l’idea secondo la quale la Divina Commedia sarebbe un ‘mattone’ pesantissimo da leggere e studiare” – spiega a Il Megafono, Paola Grillo. “Per far passare il messaggio contrario è necessario che i metodi di apprendimento si adattino a quelli che sono i gusti e le tendenze dei ragazzi di oggi. Così ci siamo inventanti questo rap dantesco che è soltanto una delle tante metodologie sperimentate nella nostra scuola”.
In qualità di insegnante di lingua inglese, la prof Di Pietro ha dimostrato come, anche dopo la traduzione in inglese, le tre cantiche del sommo poeta rappresentino comunque un’opera di pregio dotata di una certa attualità. Al fianco di Matteo, il bambino che ha inventato il neologismo ‘petaloso’, vi era un’altra giovanissima figura, quella di Marianna Ruggiero, pianista in erba di Stornarella, talentuosa vincitrice del concorso “Dante Rap”, tenutosi a gennaio scorso nell’Istituto Comprensivo dei Reali Siti. La musicista ha incantato la platea con la riproposizione dei versi di Caronte sulle note di “Vieni via con me” di Paolo Conte.
“Per noi è stata una sorpresa assoluta quella di essere inserite nella lista degli invitati al fianco di veri e propri mostri sacri” – spiega Grillo. “Da quanto ci hanno riferito, l’organizzazione ha ottenuto notizie sui nostri percorsi tramite internet, in particolare dal sito istituzionale della nostra scuola”. La kermesse è stata preceduta da una fase di ricerca linguistica svoltasi proprio nelle classi di Stornarella dove insegnano le due maestre. Ma tante sono state le tappe che hanno consentito alle insegnanti di distinguersi in questo percorso di “dantismo creativo”. Un Flash Mob dantesco, la presentazione di una Divina Commedia tradotta in lingua cerignolana, un concorso rivolto ai più giovani e tanti approfondimenti sulle canzoni moderne che ripropongono alcuni versi delle tre cantiche. Iniziative che, visto l’interesse dei ragazzi e i riconoscimenti ottenuti a livello nazionale, continueranno con tante nuove idee innovative.
“Per noi è stata un’esperienza molto appagante – conclude la Grillo – il riconoscimento di tanti anni di sacrifici e fatiche. Il Festival è stato davvero una bella full immersion, durante la quale non ci sono stati momenti noiosi o meno interessanti. Il nostro obiettivo è quello di dimostrare che le opere di Dante, ancora oggi, abbiano un messaggio importante da trasmettere alle nuove generazioni. Ovvero quello che ogni traguardo, quindi il ‘Paradiso’, sia raggiungibile solo attraverso il sacrificio e le tribolazioni, come quelle che ha vissuto Dante nel suo passaggio tra l’inferno e il purgatorio”.