«Dopo aver svolto un’indagine di mercato, ho deciso di concentrare la mia idea sull’apertura di un negozio di abbigliamento vintage da uomo, anche perché a me piace molto la moda. Rappresenterebbe un’occasione di riscatto importante, visto il mio passato con il carcere, e mi permetterebbe di poter ricominciare e lavorare mettendomi in gioco. Sarebbe un bel riscatto per quelli come me e per i giovani che non hanno la possibilità di aprire un’attività». Benedetto Tanzi ha 27 anni e si porta sulle spalle un cammino di vita difficile, contraddistinto da scelte ed incontri sbagliati quando era molto giovane. Adesso, però, ha il volto sereno e soddisfatto di chi ha concluso un cammino. Il sorriso di chi stringe in mano un attestato che sa di fatica ma anche di visione del futuro, fatto di lavoro, di sogni. Frutto di un percorso fatto di orientamento, formazione, assistenza per sviluppare un’idea. L’idea di impresa di Benedetto, Favour, Ivana, Aliou, Angelo, Francesco, Luca, Simona, Bara e gli altri partecipanti (in totale 16) che hanno seguito in questi mesi il progetto “Formarsi per ripartire”, promosso dalla cooperativa sociale Medtraining, insieme ad Altereco. Perché come ha ricordato Carmine Spagnuolo, presidente di Medtraining, «la vita è fatta di incontri e spesso quello che siamo e che diventiamo, dipende molto da questi incontri. Ma la nostra azione ci ricorda che ogni persona deve trovare un suo posto nel mondo, nonostante gli inciampi, le difficoltà, gli spostamenti. Vogliamo far capire che il gioco non è mai finito, che c’è sempre un’opportunità».
L’opportunità di Domenico è in un negozio di abbigliamento vintage da uomo che vorrebbe aprire. Quella di Bara è di dar vita al suo “Bbarra’s fashion store”, dove svolgere attività di commercio al dettaglio e online di abbigliamento africano uomo/donna. O il “Caffè Letterario” che hanno immaginato Luca e Simona, la ciclofficina pensata da Francesco, il ristorante che Angelo progetta di allestire nella sua città e così via. Idee, prospettive, desideri che pian piano prendono forma e sostanza per trasformarsi in opportunità lavorative. Del resto, il senso del progetto finanziato dalla Regione Puglia attraverso l’avviso “Renaissance”, «è quello di favorire l’inserimento occupazionale delle persone vittime o potenziali vittime di discriminazione facendo auto-impresa – spiega Maria Rosaria Cervelli, RUP Avviso “Renaissance” della Regione Puglia – . Per superare il gap nell’ingresso del mondo del lavoro, abbiamo voluto offrire loro gli strumenti utili ed efficaci per immettersi nel mercato del lavoro attraverso attività di impresa, avvio di start-up o autoimpiego».
All’incontro, oltre ai beneficiari del progetto, ha partecipato anche Mirella Enza Pina Malcangi, direttrice dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Foggia. «L’UEPE prova ad esserci sempre in questi percorsi che coinvolgono persone che hanno commesso un reato per restituirle alla società in maniera diversa, affinché l’inciampo che hanno avuto nella loro vita possa diventare un’occasione di rilancio. Vogliamo rappresentare un’occasione di riscatto per loro, affinché possano avere un futuro diverso. La maggior parte di coloro che hanno commesso un reato – aggiunge Malcangi – è fuori dal sistema economico e quindi hanno bisogno di essere orientate, aiutate, accompagnate a trovare un lavoro, un’opportunità. C’è chi la sa cogliere, chi meno, ma l’opportunità dobbiamo garantirla a tutti coloro che hanno avuto un problema di penale e vogliono ritornare in un sistema di legalità».