Lo scorso anno Alberto Angela aveva messo tutti d’accordo sulla meritata assegnazione dell’ambita onorificenza dei Grifoni d’oro, dopo il dietrofront della Boldrini. La città di Ascoli Satriano, per le prossime edizioni del premio, ha deciso di cambiare decisamente il tiro e alcuni cittadini, tra i più attenti, hanno subito notato qualcosa di diverso. Infatti, con la Delibera di Giunta n. 128 dello scorso 20 luglio, l’amministrazione comunale di Vincenzo Sarcone con voti unanimi ha approvato la proposta progettuale “Ascoli Satriano – Premio Grifoni d’Oro”, da candidare alla selezione dei fondi regionali del Patto per la Puglia alla voce “turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali”.
Insieme alla candidatura vi è anche un documento che entra nel dettaglio di coloro che saranno i destinatari del premio per i prossimi anni. Tra questi compare per l’anno 2018 il Generale dell’Arma dei Carabinieri, Mariano Mossa, per il merito di aver istituito un corpo selezionato di investigatori dediti a contrastare i reati contro il patrimonio culturale; per l’anno 2019 il noto bioarchitetto Edoardo Milesi e per l’edizione 2020 Alessandro Meluzzi, psichiatra, scrittore e personaggio noto dei salotti tv. Su quest’ultimo e in particolare su alcuni passaggi equivoci del suo passato, si sono scatenate le ire di alcuni cittadini ascolani che non riescono ad individuare i collegamenti tra questa personalità e la finalità sublime del premio, come invece è facile da comprendere per le personalità citate in precedenza.
Meluzzi è il fondatore della comunità di accoglienza per il disagio psichico ed assistenziale, “Agape – madre dell’accoglienza”, ma è noto ai più per essere stato scomunicato dalla Chiesa Ortodossa. Infatti, a causa del suo passato documentato nelle logge massoniche, è stato allontanato ed oggi fa parte di un credo acefalo all’interno del quale ricopre il ruolo di Primate – Arcivescovo sotto il nome di Alessandro I. Un presente che si addensa di nubi anche nell’ambito della sua attività professionale, essendo stato consulente della difesa di Rudi Guede (condannato per l’assassinio di Amanda Knox) e Massimo Giuseppe Bossetti (condannato all’ergastolo in Appello per l’omicidio di Yara Gambirasio).
Il primo a far denotare l’inadeguatezza di questa scelta è stato il professor Francesco Capriglione, storico e scrittore, apprezzato intellettuale di Ascoli Satriano. “Ce n’è abbastanza – spiega – per sferrare un pugno nello stomaco sia alla Chiesa Cattolica e alla Conferenza Episcopale Pugliese sia ai Patriarcati Ortodossi, con i quali la Regione Puglia intrattiene stretti rapporti ufficiali, legati soprattutto ma non solo, al culto di San Nicola. Ma quale sarà il legame chimico covalente tra gli Ascolani e Sua Beatitudine Alessandro I o tra costui e la Giunta Comunale di Ascoli Satriano? – si domanda Capriglione.
La motivazione per l’assegnazione del premio, riportata all’interno del documento, pare infatti frammentaria e superficiale, tant’è che come fa notare Capriglione, la descrizione è addirittura scopiazzata da internet. All’interno del testo, inoltre, non vengono omesse le zone d’ombra della carriera di Meluzzi e questo avvalora la tesi espressa da Capriglione. All’interno della determina, con riferimento a Meluzzi, si legge: “Ha definito gli omosessuali ‘disabili della procreazione’ e dichiarato altresì che ‘è evidente che alla base dell’omosessualità c’è quasi sempre un problema psicologico’. Ha suscitato polemiche una sua intervista sulla pedofilia, dove dichiara che ci sarebbero casi in cui la volontà del pedofilo non sarebbe controllabile”.
Come se non bastasse, il Comune per ciascuna delle tre edizioni del premio inserite a bando ha richiesto un finanziamento di € 40.000, da destinare ad attività di intrattenimento, di sponsorizzazione e a spese per i costi di produzioni, nei quali sono inclusi i compensi da dare a giornalisti di livello e personaggi di altrettanto spessore che verrebbero a presentare la serata conclusiva della cerimonia premiale.