Il Pd provinciale si appresta a rinnovare le cariche dirigenziali e a sostituire Raffaele Piemontese nel ruolo di segretario. Sebbene la fase congressuale non sia ancora stata avviata sono già emerse le prime indiscrezioni a riguardo dei papabili candidati alla segreteria. La più quotata è Lia Azzarone, l’ex responsabile dell’organizzazione dem, componente dell’Ufficio politico del Pd, in quota Emiliano. La stessa ha ottenuto l’investitura anche dal gruppo dirigente manfredoniano che si è espresso attraverso le parole dell’onorevole Bordo. Dall’altra parte c’è la frangia che fa capo ad Elena Gentile, in risaputo contrasto con l’attuale segretario provinciale e posizionata sui nuovi avamposti renziani. L’attuale europarlamentare preme per l’upgrade di Mariano Rauseo, attuale segretario per la città del capoluogo dauno.
Nel mezzo di queste due anime pulsanti, pronte allo scontro, c’è una consistente schiera di “non allineati” tra cui prende parte anche Iaia Calvio, ex sindaco di Orta Nova, renziana ma antigentiliana. A pochi giorni dalle primarie per la scelta del segretario nazionale, la stessa Iaia si era detta delusa dal suo partito e dalle dinamiche che avevano caratterizzato il procacciamento dei voti e la spartizione dei ruoli. In quell’occasione fu lei stessa ad avanzare i primi timori in vista del congresso provinciale. Gli stessi che – in un’intervista rilasciata in queste ore a L’Attacco – sembrano trovare ulteriore conferma.
“Non prenderò le parti di nessun candidato fino a quando questo partito non imparerà a dare priorità alla discussione sui temi” – afferma Iaia Calvio. “Personalmente sono molto amica a Lia, abbiamo condotto insieme tante battaglie e la reputo una persona capace. Ma il punto è un altro: al momento non sarebbe utile far partire delle nuove faide per la spartizione dei ruoli, servirebbe più che altro cercare di comprendere le vere esigenze dei territori, raccogliendo il punto di vista dei cittadini e degli elettori del PD. Su tutto il territorio provinciale, ad esempio, stiamo attraversando una grave crisi di gestione dei rifiuti, in merito alla quale il nostro partito non ha saputo farsi da portavoce nei palazzi che contano”.
E’ mancata la condivisione e l’avvocatessa ortese pare essere d’accordo con quanto affermato da Dino Marino, nelle scorse ore: “il congresso non è una partita a Risiko”. Gli organismi dirigenziali del partito non hanno funzionato in questi anni e la dialettica interna è stata praticamente inesistente. La stessa Iaia conferma che il comitato esecutivo “traghettatore” non si sia riunito con la cadenza di cui vi era necessità per affrontare i grandi temi in divenire.
Non escludendo la sua candidatura alle elezioni amministrative nel comune di Orta Nova, Iaia tuttavia esclude la quella al congresso provinciale del suo partito: “non sarei la personalità giusta che cerca questo Pd, in quanto non potrei garantire la tenuta politica interna. Non è da escludere, però, che ci possa essere anche un nome terzo rispetto a quelli che sono stati fatti nelle ultime ore. Chiunque voglia presentarsi – sottolinea l’avvocatessa ortese – farebbe bene a rendere nota la propria squadra a priori, in modo tale da evitare i soliti giochini al momento della formazione delle segreterie politiche. Resto comunque molto scettica sul fatto che dopo questo congresso si possa aprire una fase nuova per il partito in Capitanata. Ho militato per oltre 10 anni al suo interno e non ho visto molti cambiamenti. Per il momento è solo una piattaforma di lancio per le carriere politiche di cui si riscopre l’esistenza soltanto in queste occasioni. La colpa – conclude Iaia – è di chi si fa funzionale a questo status quo e non si prefigge alcun cambiamento”.