Quando si parla di C.S. Lewis lo si associa sempre alle Cronache di Narnia, libro che ha avuto un enorme successo di pubblico e di critica. Pochi, invece, conoscono la vita dello scrittore gallese, professore a Oxford e Cambridge, convertitosi al cristianesimo all’età di trent’anni. Le lettere di Berlicche, romanzo epistolare, è un sunto teologico del suo pensiero, della sua ricerca del divino, che racconta, in maniera leggera, di vari aspetti delle Scritture. Nel testo, il diavolo veterano Berlicche istruisce suo nipote Malacoda sulle tecniche di tentazione da utilizzare nei confronti del primo “paziente” del giovane diavolo. L’obiettivo è allontanare l’uomo da tutte le soddisfazioni, da tutto ciò che può davvero appagarlo, rendendolo schiavo di un piacere temporaneo e sfuggente: questo è il vero senso della tentazione.
Il diavolo stesso è sempre infelice e vive per portare l’uomo alla stessa infelicità, senza toccare la vera pienezza che viene da Dio. È uno dei libri che mi ha cambiato la vita e ha modificato la prospettiva del mio vivere quotidiano. Consigliato per credenti e non credenti, per chi prova a migliorarsi cercando il bene. Un capolavoro!

Se fosse cibo: 
Sicuramente una pizza… alla diavola!

Racchiuso in una frase:
La cosa migliore, se fosse possibile, sarebbe di tenere il paziente completamente lontano da qualsiasi seria intenzione di pregare. Quando il paziente è un adulto riconvertito da poco al partito del Nemico, come il tuo giovanotto, la cosa migliore è incoraggiarlo a ricondurre, o di fargli pensare che ricorda il modo pappagallesco con il quale pregava da fanciullo. (p. 17)

Edizione Utilizzata:
Clives Staples LEWIS, Le lettere di Berlicche, Mondadori – edizione speciale per Il Sabato, Milano 1991

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (mondadoristore.itibs.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.itwww.abebooks.it).

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