Dopo l’ordinazione a Vescovo, Monsignor Giacomo Cirulli ha ottenuto anche la cittadinanza onoraria del Comune di Orta Nova. La cerimonia si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 8 dicembre, sulla scalinata del Municipio di Piazza Pietro Nenni. L’amministrazione Comunale guidata da Dino Tarantino ha voluto fortemente questa onirificenza per esprimere tutta la graditudine di una comunità, quella ortese, che è divenuta la casa adottiva del nuovo Pastore della Diocesi Teano – Calvi, dopo il suo trasferimento da Cerignola nel lontano 2001.

Lo scambio della pergamena è avvenuto alla presenza delle autorità civili e militari, dei ragazzi dell’ACR e della associazioni di Orta Nova. Proprio nel Comune capofila dei Reali Siti, il nuovo Vescovo ha avuto il periodo più lungo del suo parrocato; ben 17 anni al servizio della Chiesa Madre della Beata Vergine Maria dell’Addolorata che si concluderanno negli ultimi giorni di dicembre, quando si recherà definitivamente verso la sua nuova comunità.

“La tua presenza qui questa sera è per noi tutti motivo di grande gioia  – ha affermato il sindaco, Dino Tarantino – sin dal primo giorno del tuo ingresso nella nostra città ti abbiamo amato e ti abbiamo accolto nei nostri cuori, per la tua grazia, per la pazienza che hai dimostrato. In segno di riconscenza e profonda gratitudine abbiamo voluto farti dono del rocchetto, ovvero la bianca veste liturgica battesimale in rispetto della tua grande fedeltà battesimale”. 

Dopo un saluto commosso e appassionato del nuovo Pastore, tutti i presenti si sono spostati in aula consiliare, dove l’assessore Alessandro Paglialonga ha enunciato le motivazioni dell’onorificenza. “Per aver segnato positivamente il nostro territorio, per la tua opera pastorale profusa in questi anni. Per aver dedicato particolare attenzione alle problematiche giovanili, familiari e delle fasce sociali più fragili. Per essere sempre stato servo degli ultimi e degli emarginati della nostra società”.

Monsignor Cirulli ha ringraziato tutti, ha benedetto i presenti e si è riservato di argomentare meglio soltanto nel luogo che più gli è familiare, ovvero dall’ambone della Chiesa Madre di Orta Nova, dove subito dopo si è spostato per dire la sua seconda messa da Vescovo.

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